Genova – Quattro forti esplosioni, preparate utilizzando il materiale esplodente che potrebbe essere effettivamente utilizzato, per verificare quale tipo di “disposizione” delle cariche potrebbe creare meno problemi per la dispersione delle polveri potenzialmente pericolose. Le prove verranno condotte questa mattina, a partire dalle 8,30 nella cava abbandonata e meta di escursionisti e biker (cui non è stato dato alcun avvertimento) presente sotto Forte dei Ratti, ai Camaldoli e sopra i quartieri di Quezzi e San Fruttuoso.
Cariche di esplosivo che produrranno forti boati e che forniranno elementi utili alle aziende impegnate nella demolizione del ponte Morandi che potrebbero essere autorizzate – ancora non ci sono risposte in merito – all’uso delle micro cariche per ridurre in polvere ciò che resta del ponte Morandi, sul troncone est.
L’esperimento è stato organizzato perchè resta ancora l’incognita delle polveri che le esplosioni produrranno disperdendo nell’aria enormi quantità di materiali di cui ancora non è stato dato sapere il contenuto e che, nella parte ovest, contenevano amianto in quantità sufficiente a fare dire “no” alla commissione che doveva valutare la scelta.
Si pensa infatti di aggiungere delle enormi vasche contenenti acqua su ciò che resta del ponte e di farle esplodere pochi istanti prima della demolizione del cemento armato sottostante, per generare delle “nuvole” di micro-gocce che dovrebbero ricadere sulle polveri, imprigionandole e facendole cadere a terra insieme al potenziale contenuto pericoloso.
Una precauzione che si aggiungerebbe all’evacuazione delle persone residenti nelle zone di Sampierdarena e di Rivarolo, vicine al punto dell’esplosione.
(foto Facebook)