Genova – Sono iniziate all’alba le operazioni di evacuazione delle oltre 3400 persone che dovranno lasciare le loro case per garantire la sicurezza entro 300 metri dal luogo dell’esplosione che demolirà le pile 10 e 11 del ponte Morandi.
L’evacuazione programmata più grande della storia della città è iniziata con i mezzi e gli uomini della Protezione Civile e delle pubbliche assistenze che si occuperanno delle persone con ridotta mobilità, delle persone anziane e delle donne in stato di gravidanza.
Per loro particolare attenzione nel rispetto delle condizioni di salute o del particolare momento della propria vita.
Subito dopo saranno le famiglie a muovere verso le destinazioni individuate nel corso della programmazione durata mesi e che nelle ultime settimane ha subito un’importante accelerazione dovuta alla data fissata per l’esplosione.
Nella zona posta entro i 300 metri dal punto dell’esplosione, infatti, non dovrà restare in casa nessuno e tutte le persone dovranno abbandonare case e cose per recarsi nei luoghi di concentramento e assistenza assegnati: luoghi di aggregazione ma anche scuole e persino Chiese.
Le auto dovranno essere spostate nei parcheggi assegnati e lontano dal raggio di azione dei detriti che potrebbero essere scagliati in aria dalle microcariche che dovrebbero far implodere le due pile secondo una serie ben studiata e organizzata di “sequenze” mentre altre cariche di esplosivo dovrebbero alzare un “muro” d’acqua alto oltre 50 metri che, nelle intenzioni dei tecnici, dovrebbe inglobare gran parte delle polveri alzate dall’esplosione e farle ricadere a terra senza dispersione.
Una vera e propria “scommessa” su cui si basa gran parte del successo dell’operazione vista la giornata che coincide con uno dei picchi di calore più alti previsti per questa estate e le polveri sono considerate “pericolose” per la presenza di fibre di amianto seppur in modesta quantità. Una precauzione che proseguirà anche dopo l’esplosione visto che il sindaco e commissario per la ricostruzione Marco Bucci ha assicurato che non si tornerà nelle abitazioni sino a quando le polveri non saranno pari o minori alla quantità presente prima dell’esplosione.
Un impegno per la salute dei cittadini che potrebbe far “saltare” ogni piano previsto sino ad ora se il quantitativo di polveri in sospensione dovesse risultare maggiore di quanto preventivato.
La Protezione Civile ha comunque predisposto punti di raccolta in diverse parti della città dove i cittadini potrebbero trascorrere la notte e gli alberghi sono già pronti ad una eventuale necessaria accoglienza (a spese del Comune).
L’ora “x” prevista per l’esplosione è fissata per le ore 9 quando una serie di cariche di esplosivo, comandate dai detonatori fatti arrivare apposta dalla Spagna, taglieranno le pile in sequenza tale da farle abbattere l’una sull’altra con precisione millimetrica, “appoggiandosi” sulle montagne di detriti predisposte in questi giorni.