Genova – La seconda serata della ventiduesima edizione del Goa Boa Festival si è svolta senza pioggia, e ha visto protagonisti Sem, Fulminacci, Eugenio in Via Di Gioia e Gazzelle. Una lineup indipendente di tutto rispetto, che ha reso omaggio sia all’artista emergente a km 0 Sem, giovanissimo di Celle Ligure, sia al big ormai consacrato Flavio Pardini, in arte Gazzelle. A partire dalle ore 19 la musica ha iniziato a diffondersi nell’area del Porto Antico, sulle note dei brani estratti dal primo disco di Sem intitolato “Se vai via tu”. Già visto sul palco di Bangarang in apertura al concerto di Phum Viphurit durante la programmazione autunnale di Goa Boa.
Subito dopo sul palco è la volta del neo vincitore della targa Tenco come miglior opera prima Fulminacci: classe 1997, il suo album “La vita veramente” ha entusiasmato sia la critica che il pubblico, tanto da vedere molti dei ragazzi nelle prime file cantare a squarciagola le canzoni della giovane promessa della musica italiana. Oltre ai suoi brani di punta, tra cui la title track e “Tommaso”, Fulminacci ha reso omaggio a Fabri Fibra riarrangiando il suo brano “Stavo pensando a te” in chiave cantautorale.
Intorno alle 21 ecco salire sul palco Eugenio in Via Di Gioia, band torinese ormai diventata famosa in tutto lo stivale. Ironia, grande voglia di cantare e di suonare, hanno intrattenuto il pubblico per un’ora abbondante di esibizione. I brani più celebri del gruppo come “Altrove”, “Cerchi”, e “Chiodo fisso” hanno entusiasmato il pubblico, e l’appuntamento fisso con la soluzione del cubo di Rubik in diretta durante l’esibizione ha fatto sorridere anche chi non vedeva l’ora di veder arrivare Gazzelle.
L’esibizione dell’headliner è stata sicuramente emozionante: nuovo look e vecchio carisma, in pochi anni Gazzelle ha conquistato un posto d’onore nell’Olimpo degli artisti indipendenti più apprezzati. Con lui si balla e ci si commuove allo stesso tempo, e forse è proprio questo il segreto del suo successo. Si comincia con “Meglio così”, che apre la strada ai singoli che hanno reso celebre l’artista romano: “Sayonara”, “NMRPM”, “Scintille”, “Sopra”, “Zucchero Filato” e l’immancabile “Punk”, brano icona del suo nuovo lavoro discografico omonimo.
Convincente, nonostante non di molte parole, forse proprio per l’atteggiamento sul palco: canta, emoziona, e va via. Con il reggiseno di una ragazza del pubblico in mano, lanciato durante il live.