Genova – Rimane ancora un’incognita la tempistica legata alla rimozione delle macerie del ponte Morandi.
Dopo l’abbattimento con l’esplosivo dello scorso 28 giugno, non sono ancora state chiarite le indicazioni per lo smaltimento dei detriti e, conseguentemente, non si conoscono i tempi per la riapertura della viabilità urbana nella zona.
Durante il Consiglio Comunale che si è svolto ieri, Movimento 5Stelle e Lista Crivello hanno chiesto maggiori dettagli a riguardo.
L’assessore all’Ambiente Matteo Campora ha spiegato: “Pur precisando che queste tematiche sono seguite direttamente dalla Struttura Commissariale, siamo ancora in attesa di chiarimenti da parte dell’Ispra e non è possibile, a oggi, indicare con certezza come tali detriti verranno smaltiti”.
Il commisario straordinario e sindaco di Genova Marco Bucci vorrebbe reimpiegare i detriti per alcune grandi opere ma la presenza, seppur in alcune parti e sotto soglia, dell’amianto, si è aperta una discussione con l’Istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale.
“A valle degli incontri del tavolo tecnico costituito da Asl, Arpal, Rina Consulting, Regione Liguria, Città Metropolitana e Struttura Commissariale – aggiunge Campora – lo scenario autorizzativo prospettato è quello di una riduzione volumetrica per il recupero del rifiuto destinandolo a essere impiegato per progetti in essere o in futuro del territorio, previa verifica delle proprietà chimico-fisiche da condursi sulla base delle vigenti norme di legge”.
I detriti, ridotti di volume, separati dalla parte metallica e nuovamente sottoposti a una fase di triturazione in un apposito impianto, potrebbero essere reimpiegati in diversi progetti: “Le principali indicazioni di riuso sono riprofilatura dell’area sottostante al nuovo ponte, realizzazione di un solettone di copertura alla foce del Polcevera, riempimento per realizzare il ribaltamento a mare di Fincantieri”.