Rapallo dichiara guerra alla zanzara tigre dopo un caso di febbre emorragica Dengue mentre la città di Genova, infestata in diversi quartieri, non sembra allarmata. Desta scalpore la decisione del Comune di Rapallo di avviare una robusta campagna di disinfestazione contro la aedes albopictus, conosciuta come “zanzara tigre” a seguito di un caso piuttosto serio di febbre Dengue mentre a Genova, dove da tempo si segnalano forti infestazioni in diversi quartieri, nessuna campagna particolare sembra essere stata messa in campo.
Il sindaco di Rapallo, Carlo Bagnasco, ha firmato un’ordinanza ieri pomeriggio che, di fatto, dichiara guerra ai fastidiosi e pericolosi insetti, particolarmente aggressivi e fastidiosi e attivi anche durante il giorno mentre a Genova non viene preso alcun provvedimento nonostante le segnalazioni sempre più preoccupate e insistenti dei residenti delle zona di Marassi, Staglieno (in particolare nel cimitero), Quarto Alta, Nervi e Castelletto, tanto per citarne alcuni, per la presenza sempre più numerosa e pericolosa di zanzare tigre.
Il paziente “zero” di Rapallo si è rivolto alle strutture sanitarie della Asl 4 Chiavarese denunciando una forte febbre resistente ai farmaci, un forte mal di testa che persiste da giorni e un senso di malessere diffuso.
La giovane potrebbe aver contratto la malattia durante un viaggio nelle Filippine ma non si può escludere che il pericoloso virus sia stato invece trasferito dalla puntura di una zanzara tigre o che possa avvenire un “passaggio” del contagio proprio attraverso l’apparato digerente dell’insetto, particolarmente “predisposto” a veicolare malattie.
Il primo cittadino di Rapallo ha lanciato la campagna di disinfestazione coinvolgendo anche i proprietari di terreni e abitazioni con giardini e saranno avviate operazioni di eliminazione degli esemplari adulti ma è sulle larve e sull’interruzione del ciclo di riproduzione che si gioca la partita più importante visto che basta una piccola pozza d’acqua, un sottovaso con acqua stagnante o persino un tombino che non scarica bene per creare una vera e propria “nursery” per le giovani zanzare.
Sarà necessario usare pastiglie anti larva nelle fontanelle, nei sottovasi e nei luoghi a rischio (tombini, scarichi) oppure semplicemente inserire piccoli pezzi di rame che sviluppano una carica elettrica che “disturba” la deposizione delle uova.
A suscitare curiosità e polemiche, però, è il diverso atteggiamento nei confronti dell’invasione da zanzara tigre tra due Comuni non certo lontani come quello di Rapallo e di Genova.
Nel capoluogo ligure, infatti, dopo una serie di campagne anti zanzara tigre che ne hanno contenuto (ma non arrestato) la diffusione, negli ultimi tempi sembra che il problema non sia avvertito con la stessa urgenza.
Lamentele continue arrivano dai frequentatori di cimiteri più o meno grandi per la presenza di “nuvole” di zanzara tigre e, in alcuni quartieri, si fatica a restare nei giardini pubblici e nei parchi in alcune fasce orarie (primo mattino e tardo pomeriggio) per la presenza di insetti che pungono senza alcun ritegno e causano ponfi dolorosi. Insetti che, come evidenziato dall’emergenza di Rapallo, possono essere veicolo di infezione e fanno scattare programmi di emergenza.