Genova – Dovrebbe essere un monito per tutti i passanti e frequentatori della Biblioteca Berio sul tema della violenza sulle donne ma chi dovrebbe occuparsene sembra aver di meglio da fare. La “panchina rossa” presente all’interno del cortile della Biblioteca Berio cade letteralmente a pezzi ma i ripetuti appelli ad una manutenzione e alle riparazioni necessarie continua a restare “lettera morta”.
A denunciarlo gli studenti che ogni giorno frequentano la civica biblioteca Berio di via del Seminario e che, negli ultimi tempi, stanno verificando un calo costante delle attenzioni rivolte dal Comune nei confronti della struttura.
Da mesi il locale bar è chiuso e non garantisce un servizio importante per chi si ferma tutto il giorno a studiare e ora anche le aree esterne della Biblioteca pubblica sembrano essere scivolate in un “limbo” inspiegabile.
L’ultima a farne le spese è un simbolo di scottante attualità: la panchina rossa scelta dal Comune per ricordare a passanti e frequentatori l’emergenza della violenza sulle donne.
La panchina cade letteralmente a pezzi e quasi ogni giorno chi si siede sulla struttura rischia di ritrovarsi a terra e dolorante. Il legno di cui è fatta è ormai “corroso” da tarli e incuria e talvolta alcuni grossi pezzi si staccano e cadono a terra.
“E’ davvero un peccato che un “simbolo” di una campagna molto importante e di grande attualità venga trattata in questo modo – spiega un gruppo di studentesse che ha preso a cuore la panchina – Ci aspetteremmo un occhio di riguardo per un simbolo come questo e, invece, nonostante le numerose segnalazioni, la panchina è completamente abbandonata da mesi. Non capiamo davvero quale sia la motivazione”.
Un pessimo segnale per gli studenti che pensavano che la decisione di dedicare un ruolo tanto importante ad una panchina fosse anche un modo di ricordare l’emergenza delle violenze sulle donne.
“Bastava entrare nel cortile per essere subito colpiti da questa “presenza” – ricordano ancora le studentesse – Ma ora tutto cade a pezzi e ci sembra di poter dire che un segnale di attenzione si stia trasformando in un messaggio opposto. Come se l’argomento non fosse più all’ordine del giorno”.
Le studentesse (e i loro “colleghi” maschi) sperano ancora che dal Comune di Genova arrivi un segnale forte, di grande attenzione e che la panchina rossa che cade a pezzi venga invece riparata o addirittura sostituita con un’altra in migliori condizioni.
La notizia della sostituzione in Giunta dell’assessore che aveva preso a cuore l’iniziativa, l’ormai ex assessore Arianna Viscogliosi, ha gettato un’ulteriore ombra sulle speranze degli studenti.