Arenzano (Genova) – Due squali catturati a breve distanza dalla costa della piccola cittadina del ponente genovese. Si tratta di uno squalo Mako di poco più di un metro e di una giovane verdesca.
Lo squalo Mako è considerato “raro” nel mar Mediterraneo ma le catture e gli avvistamenti degli ultimi mesi sembrerebbero smentire questa convinzione degli esperti, forse a causa del surriscaldamento del mare o per il passaggio aperto con il Mar Rosso attraverso il canale di Suez, in Egitto.
I due animali sono stati pescati al largo – ma non troppo – dalla costa e sono stati esposti nel porticciolo turistico dove in molti si sono stupiti per le insolite prede.
In realtà la pesca dello squalo è vietata in Italia e in tutta Europa dal 2014 e le sanzioni per chi li cattura sono piuttosto salate. Un provvedimento preso perchè si tratta di specie a rischio e il cui numero sta calando vertiginosamente in tutto il mondo a causa del sovra sfruttamento.
In alcuni paesi vengono catturati per le loro pinne che raggiungono prezzi astronomici nell’estremo oriente dove si consuma una “zuppa di squalo” fatta con questi ingredienti.
Ma anche l’Italia è un fortissimo consumatore di carne di squalo come denuncia da tempo Shark Alliance, l’associazione ambientalista che difende gli squali nel nostro Paese.
Spesso la carne di squalo viene venduta come pesce spada – ben più costoso – perchè è facile scambiarne le sembianze se venduta a fette.
In questo caso è la verdesca (lo squaletto a destra dell’immagine) a rischiare di più.
La carne di squalo viene venduta anche come “palombo” o con diciture che ne nascondono la reale identità.
Una sorta di “truffa” ai danni dei consumatori.