Genova – Si infiammano le polemiche per la decisione del Comune di Genova di intitolare a Fabrizio Quattrocchi il ponte conosciuto da tutti come “Ponte Firpo” in onore del partigiano Attilio, morto difendendo la democrazia dalla barbarie nazi-fascista.
Dopo le proteste dell’ANPI, giunge a Palazzo Tursi una lettera aperta della famiglia Firpo che chiede al sindaco Marco Bucci di intervenire per fermare un atto che suonerebbe come una profonda offesa al partigiano ed alla Resistenza tutta.
Il Comune si appresta infatti a dedicare il ponte a Fabrizio Quattrocchi, il giovane genovese morto in Iraq, trucidato dai terroristi di Al Qaeda.
Quattrocchi era diventato celebre per aver pronunciato la frase “vi faccio vedere come muore un italiano” pochi istanti prima di essere ucciso barbaramente ma il suo sacrificio avveniva mentre si trovava in un paese straniero, senza mandato internazionale italiano, e come “contractor”, una sorta di guardia armata con compiti di sorveglianza.
Nessuna volontà di sminuire la sua figura e tantomeno il suo sacrificio ma il ponte in questione è noto a tutti nella zona ed è riportato sulle cartine di Google Maps e dello stesso Comune come “Ponte Firpo” e dunque non si comprende perché dovrebbe cambiare nome.
Chi si oppone all’intitolazione chiede al Comune di trovare un altro luogo che, davvero, non abbia nome.
A margine della vicenda c’è la decisione del Municipio Bassa ValBisagno che ha votato contro la decisione di cambiare nome al ponte ma che comunque parteciperà con un suo assessore, eletto nella lista Bucci, alla cerimonia.
“Rispetto istituzionale” – fanno sapere dal Municipio ma molti di coloro che non accettano la decisione del Comune, non comprendono la scelta del Municipio di partecipare comunque ad una cerimonia cui si è votato contro.
La targa con il nome di Fabrizio Quattrocchi è già stata installata sul ponte e lunedì verrà scoperta.
Questo il testo della lettera inviata dalla famiglia Firpo al Sindaco Bucci:
“La famiglia Firpo apprende con grande dolore e preoccupazione la Sua intenzione di annullare l’intitolazione del Ponte, sito tra corso Galliera e Via Moresco, ad Attilio Firpo, partigiano Attila.
Genova, come Lei ricordava nel suo discorso del 25 aprile u.s., è città Medaglia d’oro della Resistenza.
È parte della nostra storia e il sacrificio di queste persone ha permesso a tutti noi di vivere in un paese libero e democratico.
Si fa fatica a comprendere come Lei, Signor Sindaco, dopo avere detto che “sull’esempio della Resistenza sapremo costruire un grande futuro per noi e soprattutto per i nostri figli” si adoperi di fatto a rinnegare un simbolo così importante per la Valbisagno e per Genova. Per chi abita in Valbisagno quello è Ponte Firpo.
La storia dovrebbe essere maestra ma se ne distruggiamo la memoria rischiamo di ripetere gli stessi errori. I simboli servono a mantenere memoria e attenzione. I fenomeni di intolleranza e violenza sono sotto gli occhi di tutti in questi tempi difficili.
Le chiediamo pertanto di considerare altre possibilità per intitolare uno spazio alla memoria di Quattrocchi.
Certi che voglia mantenere coerenza tra le sue parole e il suo operato abbiamo fiducia che l’Istituzione che Lei rappresenta si rifaccia ai principi antifascisti che connotano Genova”.
Anpi Genova è vicina alla famiglia Firpo e condivide la sua lettera aperta al sindaco.
Diverse associazioni stanno valutando la possibilità di organizzare una manifestazione di protesta sul luogo e nell’orario della cerimonia di intitolazione, qualora il sindaco e il Comune tutto non sospendano la decisione presa.