Genova – Cancellata in estremis la cerimonia per l’intitolazione della passerella pedonale conosciuta come Ponte Firpo a Fabrizio Quattrocci, il contractor ucciso in Iraq nel 2004 dopo essere stato rapito dai terroristi mentre lavorava come guardia armata al servizio di una multinazionale americana. Il Comune ha deciso di “sospendere” la discussa intitolazione dopo la lettera della sorella di Frabrizio Quattrocchi, Graziella, pubblicata sul suo profilo Facebook e rivolta al sindaco Marco Bucci e al Consiglio Comunale.
La lettera inviata dalla famiglia Quattrocchi
Nella notte ignoti legati al gruppo di Genova Antifascista hanno “rinominato” la targa già installata sul ponte dagli operai comunali e pronta per essere scoperta questa mattina, durante la prevista cerimonia.
Poco dopo un gruppo di giovani aderenti a movimenti dell’ultra destra hanno comunque scoperto la lapide che ora dovrà essere rimossa, sempre con spesa pubblica a carico dei contribuenti.
La famiglia Quattocchi ha spiegato di non voler più che la passerella venga intitolata al famigliare morto tragicamente e di non essere a conoscenza della precedente denominazione della passerella e, infine, chiede al sindaco Marco Bucci di trovare un’altra collocazione e di far cessare le polemiche che riaprono ferite dolorose nella famiglia.
Anche la famiglia Firpo, con i parenti del partigiano Attilio, morto nel 1945, ucciso a sangue freddo dalle Bande Nere nazi-fasciste, aveva scritto al sindaco e al Comune senza ottenere alcun ripensamento.
Ecco il testo della lettera della famiglia Firpo
Chiusa temporaneamente la rovente polemica, con il passo indietro del Comune, resta il “mistero” del nome della passerella che, su documenti comunali e nella memoria dei residenti della zona si è sempre chiamato “Ponte Firpo”.
Il Comune resta fermo sulla posizione che il ponte non ha un nome nonostante diverse evidenze sembrino suggerire il contrario.
Si chiede quindi che, finalmente, venga intitolato al partigiano Firpo eliminando ogni dubbio.