Triora (Imperia) – Sarà l’analisi delle intercettazioni telefoniche ed ambientali a chiarire o complicare la posizione del sindaco del “paese delle Streghe” dell’imperiese, accusato di bracconaggio.
Da indiscrezioni di stampa, infatti, si apprende che gli inquirenti avrebbero controllato le comunicazioni del primo cittadino e di un gruppo di concittadini, tutti cacciatori, rilevando attività e comunicazioni che potrebbero evidenziare l’attività di caccia al cinghiale in un periodo in cui il prelievo venatorio degli ungulati era vietato.
Per Massimo Di Fazio, 46 anni, eletto primo cittadino nel giugno 2018, si tratta di un nuovo caso di presunto bracconaggio poichè, nel 2010, era stato indagato per lo stesso reato e poi assolto con formula piena.
In particolare, secondo le indiscrezioni che dovranno essere confermate nell’eventuale processo, ci sarebbero al vaglio degli inquirenti comunicazioni telefoniche nelle quali il primo cittadino prenderebbe appuntamento per battute di caccia e altre nelle quali il gruppo di cacciatori (anch’esso sotto indagine) si scambierebbe chiamate per confermare l’abbattimento di alcuni animali.