Genova – Risorse inadeguate previste per gli Istituti per anziani nel Bilancio del Comune di Genova e le strutture preferiscono gli inserimenti privati.
A denunciare la grave situazione il gruppo del Partito Democratico che, nel corso della Commissione per la discussione del Bilancio di previsione del Comune, ha appreso con stupore alcuni “dati allarmanti per quanto attiene alle politiche sociali guidate dall’assessore Fassio”.
“La prima preoccupazione – spiegano al PD – riguarda il fatto che esiste una lista d’attesa per inserimenti degli anziani in istituto al momento ferma a causa, a detta dell’assessore, della scelta delle strutture di preferire gli inserimenti privati rispetto a quelli convenzionati. Si tratta di un’affermazione molto grave perché viene meno al sostegno del prezioso lavoro che le strutture fanno, accogliendo da sempre e con priorità le persone provenienti dalle liste del Comune. In realtà il problema sta nel fatto che l’amministrazione non mette sufficienti risorse a bilancio per questo servizio”.
Questo, per i genovesi alle prese con la gestione di anziani non più autosufficienti o che comunque necessitano di assistenza, si tramuta in un allungamento dell’attesa per avere un posto in una struttura convenzionata o nell’esborso a tariffa piena della “retta”.
“Il secondo dato preoccupante – spiegano ancora al Partito Democratico – è il fatto che in un anno, pur avendo fatto approvare come minoranza un ordine del giorno per favorire l’implementazione e l’utilizzo dell’affido familiare come strumento a sostegno delle famiglie deboli e aumentare i rimborsi alle famiglie che accolgono, scopriamo che, in attesa di una fatidica programmazione, non è stato permesso a nuove famiglie di usufruire di questa opportunità e l’assessore ha inoltre sospeso i gruppi di sostegno per le famiglie affidatarie”.
“Infine – concludono i rappresentanti del PD – l’assessore ha segnalato che alcune comunità alloggio per minori avrebbero i costi fuori controllo, ma – a precisa domanda – non è stata in grado di individuare quali comunità e quali costi, invitando i consiglieri comunali a recarsi nei suoi uffici al Matitone. È grave che si getti fango, senza precisi riscontri, su un servizio prezioso per la città, che evidentemente l’assessore dimostra di non apprezzare, e perfino di non conoscere”.