Genova – Potrebbe avere un tragico finale la bella storia del branco di orche che per giorni ha stazionato davanti al porto di Prà-Voltri, nel ponente genovese.
Dopo la morte del cucciolo, avvenuta proprio nelle acque del capoluogo ligure, un altro esemplare del branco (pod) è stato trovato arenato sulle spiagge del Libano nei giorni scorsi, proprio nella zona dove è avvenuto l’avvistamento, confermato dai ricercatori, del capobranco Riptide.
Si tratterebbe di un esemplare femmina ma non è ancora chiaro se si tratti della mamma del cucciolo morto a Genova e che aveva commosso con i suoi tentativi, durati due giorni, di portare in superficie il cucciolo ormai morto, per farlo respirare.
Di certo si tratta di uno degli esemplari di orca avvistati a Genova e poi a Vado Ligure, nel savonese, e infine nella zona di Portofino.
Il branco ha percorso ormai più di 8mila km provenendo dall’Islanda dove è stato avvistato la prima volta e identificato dai ricercatori.
La bella avventura, un caso rarissimo nel mar Mediterraneo, potrebbe però avere un finale tragico poiché già preoccupa il fatto che gli altri membri del branco non siano presenti con il maschio Riptide.
Si tratta di due giovani esemplari, forse i figli del maschio Riptide e della femmina trovata morta in Libano.
Il decesso comprovato di uno degli esemplari fa temere i ricercatori che hanno anche appurato che il corpo senza vita dell’orca presentava lo stomaco completamente vuoto e ciò significa che non si alimentava da diversi giorni.
Una malattia o qualche forma di debilitazione che non permette l’alimentazione potrebbe aver colpito anche l’ultimo esemplare di cui si ha notizia, il maschio Riptide.
Anche quest’orca, infatti, presenta evidenti sintomi di denutrizione e potrebbe essersi ammalata a sua volta.
Gli stretti legami del pod (branco) rendono poco probabile l’ipotesi di una separazione volontaria e gli esperti temono che l’avventura delle orche di Genova nel Mediterraneo possa concludersi tragicamente con la morte di tutto il gruppo.