Genova – Mentre si ragiona sulle riaperture che in Liguria dovrebbero partire già da lunedì 18 maggio, sembra ancora senza soluzione la questione spiagge, soprattutto per quanto riguarda l’accesso ai litorali pubblici.
Per il Gruppo regionale del Partito Democratico è necessario affrontare il problema con un confronto, chiedendo al presidente della Regione Toti l’avvio dello stesso in modo da poter gestire l’allestimento e l’apertura dei bagni marini e delle spiagge di pubblica balneazione.
Attraverso una nota diffusa, il Pd sottolinea come “un importante e vitale pezzo dell’economia ligure deve poter contare su protocolli ciarpi e sostegni concreti, non proclami per per provare a gestire la fase complicata, anche per il turismo”.
“Le linee guida Inail per la gestione dei bagni marini – si legge – vedono un confronto serrato tra Governo e rappresentanti di categoria, in modo da fornire chiare indicazioni che auspichiamo giungano al più presto. In ugual modo la Regione deve aprire un confronto serio con le associazioni dei bagni marini, i rappresentanti del turismo e i sindaci. Come Gruppo PD chiediamo anche di affrontare il tema in Commissione III con l’assessore competente e attraverso le audizioni di tutti i soggetti coinvolti”.
Diverse sono le proposte avanzate dai Comuni circa la gestione delle spiagge libere ma, come spiegato proprio dai rappresentanti del Partito Democratico, è fondamentale affiancare i sindaci in questa fase, perché la gestione dei flussi è un elemento centrale in termini di contenimento del contagio e i costi di queste gestioni non possono essere lasciate a carico degli Enti Locali.
“Come Gruppo PD avevamo avanzato la proposta di ricalibrare i fondi europei già destinati alla nostra Regione, in modo da predisporre il massimo supporto all’economia, al netto di quanto il Governo nazionale sta decretando in termini di aiuti economici. Il Presidente Toti e la Giunta regionale ascoltino i territori e rapidamente convochino un tavolo di lavoro, perché il proclama ‘apriamo, apriamo’ può essere utile solo se gestito seriamente”.
Poi la questione spiagge libere: “Consideriamo sbagliata la proposta di Toti di far pagare l’ingresso alle spiagge libere: si tratterebbe di una privatizzazione ulteriore degli arenili. Se serve un presidio di sorveglianza per verificare il rispetto delle norme di sicurezza, il costo di tale servizio non ricada sugli utenti”.