Genova – “Il virus sembra aver perso forza, non è più lo stesso che vedevamo due mesi fa”. A dirlo in modo ufficiale, attraverso il suo profilo Facebook, il professor Matteo Bassetti, responsabile del reparto di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova e “volto ligure” della lotta alla pandemia da coronavirus.
Un intervento molto forte, che sta già suscitando molta discussione e che prende una posizione molto decisa sull’emergenza in corso.
“Mentre nei nostri ospedali la situazione è in costante miglioramento – scrive Bassetti – per quel che riguarda i ricoveri per COVID-19 con continue dimissioni e soddisfazioni vorrei fare alcune riflessioni. Non abbiamo ancora la prova scientifica, su cui stanno lavorando nei laboratori di virologia, ma la sensazione di pancia, di chi questo virus lo ha visto in faccia (ovvero i clinici) negli ultimi due mesi, è che questo virus non sia più lo stesso che avevamo due mesi fa. E’ cambiata la tipologia del paziente che arriva nei nostri ospedali”.
“Noi – prosegue Bassetti – siamo sempre pronti ad affrontare e a curare tutti i casi, ma se non arrivano più in ospedale siamo più contenti. E’ drasticamente cambiata la tipologia del paziente che arriva nei nostri ospedali e questo fa ben sperare anche per il futuro”.
Il passaggio più “forte”, sul quale il primario di infettivologia “si gioca la faccia” è quello che riguarda l’atteggiamento verso l’infezione e la necessità di mantenere alta l’attenzione sulla possibilità di una nuova esplosione dei contagi in forza delle “aperture”.
“Oggi possiamo iniziare anche a dire qualcosa sulla riapertura del 4 maggio. Ci eravamo detti, vediamoci tra due settimane e vediamo se il numero dei ricoveri per Covid 19 è aumentato. Siamo a 18 giorni dalla riapertura, ben oltre il tempo medio di incubazione, che ricordo essere intorno ai 5-7 giorni (fino a 14), e non abbiamo visto incrementare il numero dei ricoveri. Anzi, negli ultimi 5 giorni abbiamo ricoverato una sola persona”.
“Credo – prosegue Bassetti – sia anche arrivato il momento di evitare di continuare con il bollettino romano delle 18 che è diventato ormai anacronistico. Sinceramente non so a cosa porti se non a generare ulteriore ansia. Evitiamo di continuare a dare solo il numero dei decessi”.
Il primario esperto di coronavirus si esprime anche riguardo ai timori delle persone riguardo un presunto aumento degli assembramenti e delle occasioni di contagio.
“Quanto agli assembramenti – prosegue Bassetti – che molti lamentano aumentare a dismisura in molte zone d’Italia, ritengo che la gente sembra essere molto rispettosa, tutti indossano la mascherina e mantengono le distanze. Sono fiducioso e continuo a dare fiducia agli italiani che hanno dimostrato di essere persone intelligenti e posate e siamo arrivati fino a qui dobbiamo dire soprattutto grazie a tutti loro.
Diamo fiducia agli italiani con poche regole precise e chiare. Sono sicuro che più saranno semplici, uniche e comprensibili più saranno seguite”.
Il volto ligure dell’emergenza sanitaria in Liguria si concentra anche sul lavoro più strettamente attinente alle sue specializzazioni:
“Ora più che mai dobbiamo anche cercare di fare chiarezza con assoluto rigore scientifico sulle terapie per il COVID-19 – spiega – In una prima fase abbiamo utilizzato molto empirismo con cocktail di vari farmaci e altri presidi, la cui efficacia e sicurezza era basata su studi anedottici. Lo abbiamo fatto tutti e credo fosse eticamente corretto: di fronte a un problema nuovo e in una situazione di emergenza, per il bene del paziente tutto è possibile.
Ma oggi in una situazione decisamente più tranquilla occorre tornare a sperimentare le cure secondo le regole delle buone pratiche cliniche con assoluto rigore scientifico. I pazienti dovranno essere trattati all’interno di studi clinici controllati e autorizzati dagli enti preposti. Tuttavia se i numeri continueranno ad essere quelli degli ultimi giorni sarà difficile trovare candidati per questi protocolli”.