Genova – Il virus non è sconfitto ma dalla prossima settimana, salvo sorprese, scatterà il via libera agli spostamenti in tutta Italia e persino da e per l’estero. Luci ed ombre nella riapertura generalizzata prevista per il 3 giugno, con gli epidemiologi che invitano ancora alla massima prudenza e segnalano che alcune regioni come Lombardia, Piemonte, Liguria ed Emilia romagna hanno ancora aumento di casi nell’ordine delle decine ogni giorno.
Di parere diverso la politica che evidenzia soprattutto gli aspetti positivi dei “bollettini” con assenza di situazioni di emergenza ormai da settimane e la necessità di provare a tornare alla “normalità” il più presto possibile per l’economia italiana, ormai sofferente per il lungo lockdown.
Una disparità di vedute che presenta non pochi problemi visto che, in mezzo, c’è la salute dei Cittadini e il rischio concreto che un nuovo picco improvviso dei contagi possa riportare la situazione alla Fase 1, con conseguente nuovo lockdow che potrebbe durare settimane e costituirebbe davvero un colpo mortale.
Molte Regioni speravano in un rinvio di almeno una settimana della riapertura completa, una sorta di “via di mezzo” che avrebbe consentito un’osservazione più prolungata della situazione che ancora si presenta “a macchia di leopardo”, con zone quasi completamente o completamente “covid free” ed altre che, come la Lombardia, presentano un aumento di contagi nell’ordine delle centinaia di casi.
In Liguria la situazione sembra sotto controllo o comunque in via di normalizzazione ma sono ancora tante, troppe, le segnalazioni anonime di medici e sanitari che denunciano l’aumento di casi che sarebbe “sottostimato” per via del numero non ancora sufficiente di tamponi ed esami di controllo e spiegherebbero lo svuotarsi degli ospedali con l’invito “a curarsi a casa” che verrebbe dato ai casi “sospetti”.
Segnalazioni anonime, accompagnate da denunce di supposte minacce di ritorsioni, che non possono che essere prese per quello che sono: voci che non trovano, al momento, alcun riscontro.
Resta la perplessità crescente dei Cittadini che sono sempre più confusi da notizie altalenanti e non univoche che presentano la situazione in modo diametralmente opposto.
Un fatto che, di per sé, è già un allarme rosso.