Genova – Rinviare il pagamento dell’IMU per aiutare gli italiani in difficoltà economica per il Covid. A chiederlo, a nome degli Italiani, Confedilizia che ribadisce come: “per pagare l’Imu occorre avere un reddito e molti italiani lo hanno perso a causa del Covid”.
Il prossimo 16 giugno scadrà il pagamento della prima rata dell’IMU e si pagheranno tra i 10 e gli 11 miliardi di euro. Una cifra che in questa fase di crisi post Covid 19, rischia essere devastante per tante famiglie.
A Genova e provincia, la situazione è aggravata dalle problematiche della locazione commerciale e degli affitti brevi anche di tipo turistico.
«Bisogna che il governo operi per un atto più deciso, rispetto alla delega ai comuni sulla scelta del rinvio lancia l’allarme il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa – Per pagare l’Imu, che è una patrimoniale, bisogna avere dei redditi».
Secondo Vincenzo Nasini, presidente di Ape Confedilizia Genova e vice presidente nazionale: «Fino a oggi abbiamo sentito un diluvio di chiacchiere, ma l’unico fatto concreto sarebbe che il governo invece di scaricare sui comuni la patata bollente disponesse direttamente il rinvio del pagamento Imu. La richiesta è quindi almeno quella di un rinvio, ma sarebbe necessario naturalmente molto di più. Sarebbe anche un modo per facilitare l’utilizzo dei crediti d’imposta anche con riferimento alla possibilità di compensare il debito Imu, soprattutto se verrà spostato».
Nasini ricorda che gli effetti del coronavirus sul comparto immobiliari sono stati enormi e che le misure finora adottate dovrebbero essere potenziate garantendo alcuni provvedimenti a tutela dei proprietari, pur in considerazione delle esigenze degli inquilini. Nasini interviene anche rispetto alle abitazioni locate a fini turistici, con riferimento al cosiddetto bonus vacanze oggi previsto solo per alberghi e simili, tralasciando gli appartamenti che pure sono considerate e tassate come strutture ricettive.
«Se una misura viene introdotta per il settore turistico – spiegano a Confedilizia -non si vede perché non debba includere anche le abitazioni locate a fini turistici. Chi ha fatto questo investimento e fa di questo investimento la sola fonte di reddito, non ha un reddito da tre mesi e non lo avrà per molti mesi. Noi riteniamo che almeno per questi soggetti ci possa essere l’estensione di questa misura».