Genova – Disabili in carrozzina e mamme con passeggini costretti a scendere dal marciapiede e a camminare per strada, rischiando di essere travolti dalle auto in transito mentre le vetture, spesso Suv ed enormi fuoristrada, occupano lo spazio destinato ai pedoni.
E’ la scena che si ripete quotidianamente, nell’apparente disinteresse di chi dovrebbe vigilare, nella zona di via Zena, via Robino e viale Centurione Bracelli, a Marassi o farsi promotore, come Istituzione locale, di richieste di interventi da parte di chi ha queste responsabilità.
Sono le auto a farla da padrone nelle vie della zona dove, con la scusa della carenza di parcheggio – nonostante decine di box invenduti in un locale maxi parcheggio – c’è chi parcheggia auto per settimane direttamente sul marciapiede e chi addirittura lascia enormi fuoristrada, furgoni e Suv lungo strade che hanno marciapiedi risicati e già insufficienti e pieni di barriere architettoniche.
Inutile – secondo la denuncia dei residenti – chiamare aiuto: le risposte sono sempre vaghe, spesso c’è carenza di personale e chi pensa di poterla fare da padrone ha buon gioco: al prezzo di qualche sanzione ogni tanto, si risparmia il posto auto a pagamento o il box o, la passeggiata per cercare un posto regolare ma lontano da casa.
Neppure la scena, quotidiana, del passaggio di mamme con passeggino o di disabili in carrozzina, spinti a fatica dai familiari in salita, impietosisce certi arroganti ed incivili automobilisti.
Non si parla infatti di posteggi “di emergenza” e solo notturni ma di veri e propri parcheggi abusivi che durano settimane.
“Ogni tanto passa qualche vigile e sanziona – raccontano i residenti – ma tra un passaggio e l’altro passa talmente tanto tempo che chi ha questa brutta abitudine risparmia rispetto ad un posto auto a pagamento”.
E allora l’appello dei residenti è almeno quello di rispettare bambini e disabili e a limitare i parcheggi “selvaggi” alle sole ore notturne, quando è comprensibile (ma comunque illegale) inventare un posteggio per il tempo della notte.
Speranze che qualcuno riporti l’ordine sono ormai abbandonate. Sin da quando i proclami annunciarono tolleranza zero per chi lasciava l’auto in modo scorretto, bloccando il passaggio delle ambulanze.
“Due o tre passaggi – spiegano ancora i residenti – e poi non si è più visto nessuno. Si vede che in zona non sta più male nessuno e le ambulanze non servono più”.