Genova – Divieto di sosta e rimozione forzata in alcune aree della zona attorno allo stadio di Marassi, anche se l’incontro si svolge senza tifosi e “a porte chiuse” per le 300 persone che hanno “il permesso” di parcheggiare comunque e di accedere allo stadio.
Si Infittisce il “mistero” dei divieti scattati questa mattina alle 7 e che resteranno in vigore “sino a cessate esigenze”, ben oltre la fine della partita, nonostante l’incontro tra Parma e Genoa si giochi in totale assenza di spettatori e a porte chiuse.
I residenti della zona hanno pensato ad un errore e, invece, le aree dovranno comunque essere sgomberate e chi vive nella zona sarà comunque costretto a spostare l’auto e trovare parcheggio altrove, in una zona già al collasso per le aree di sosta per consentire a 300 (trecento) persone di accedere comunque allo stadio.
Una “spiegazione” che sta facendo infuriare i residenti anche per il tono con cui viene data alla popolazione.
In pratica, quindi, vengono imposti disagi a chi abita e lavora nella zona per consentire a circa 300 persone “accreditate” (staff delle squadre e Media) di avere il posto riservato.
In particolare il piazzale davanti allo stadio Luigi Ferraris resterà sgombero dalle auto e chi normalmente parcheggia ha già dovuto posteggiare altrove, con disagi che si aggiungono ad altri disagi, per consentire a 300 persone di “trovare parcheggio”.
Comprensibile per mezzi di lavoro come ad esempio della Tv pubblica, meno per le aziende private ma, ancor meno, per chi allo stadio ci va in auto senza avere particolari esigenze di spostamento
Veri e propri “privilegi” a danno di cittadini costretti a subire disagi che potrebbero essere evitati.