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Vobbietta – Tuffi e nuotate proibite nel lago di Savio, per il pericolo di incidenti anche gravi, ma nel week end torna affollato di gitanti “indisciplinati”.
Non sono servite le multe (salate) e i ripetuti inviti a non fare il bagno fatti dai carabinieri ai turisti che hanno raggiunto Vobbietta in cerca di refrigerio ed hanno trasformato un lago in cui è vietata e pericolosa la balneazione, in una sorta di piscina privata.

L’allarme è scattato già sabato ma per tutto il fine settimana il numero di gitanti è aumentato e, in barba ai divieti e alle raccomandazioni, sono state decine le persone che si sono tuffate nelle acque fresche ma pericolose del Lago.
La settimana precedente i controlli sono stati serrati e dopo ripetuti inviti alla cautela, i carabinieri hanno sanzionato diverse famiglie che avevano raggiunto il lago per un tuffo e le hanno informate della pericolosità delle acque per via di movimenti automatici delle chiuse che generano improvvise correnti in grado di “risucchiare” chi si trova in acqua.

Particolarmente pericoloso, poi, tuffarsi nelle acque del lago poiché il fondale è ingombro di alberi e rami che possono trasformarsi in punte accuminate, pronte a ferire.

Più sicuro e anche più piacevole tuffarsi nelle acque dei laghetti presenti a monte del laghetto. Pozze d’acqua più o meno grandi dove l’acqua è cristallina e senza fango e dove il fondale è ben visibile.

“Con il covid e le spiagge “a numero chiuso” – spiegano alcuni residenti – la gente cerca alternative nell’entroterra. Una cosa comprensibile ma ora la situazione sta sfuggendo di mano, soprattutto perché alcuni siti che consigliano itinerari non fanno chiarezza sulla pericolosità dei bagni. Su alcuni gruppi Facebook ci sono foto del lago con famiglie che fanno il bagno e nessun amministratore rimuove, come sarebbe doveroso, le foto e soprattutto i “consigli”. Un vero e proprio invito a mettersi in pericolo”.

La richiesta è anche quella, rivolta alle forze dell’ordine, di presidiare i luoghi pericolosi con costanza e continuità.

“Fanno un’opera meritevole e capiamo che siano in pochi – spiegano ancora i residenti- ma qui serve un controllo continuato, con passaggi a orari diversi perché c’è anche chi è talmente stupido da aspettare che le divise spariscano per ributtarsi in acqua”.

Un controllo rigoroso anche sui tanti siti che fanno meritoriamente conoscere i luoghi, spesso diversamente sconosciuti, sarebbe doveroso.
Chi condivide informazioni lo fa prendendosi una enorme responsabilità. Alcuni siti lo fanno in modo corretto e altri meno.
In alcuni casi, poi, c’è anche un pò di “disattenzione” sui contenuti postati sulle pagine social dove gli amministratori, pur sapendo che il luogo è pericoloso, non intervengono rimuovendo consigli “illegali” o pericolosi.