Genova – Alto rischio di contagio. Con questa motivazione il Governo elvetico ha imposto la quarantena a chi proviene dalla Liguria o rientra da un viaggio nella zona. Chi arriva dalla Liguria o vi si è recato in viaggio per qualunque motivo, deve restare a casa in isolamento per almeno 10 giorni.
Si tratta dell’unica regione italiana considerata “zona rossa” dalle autorità sanitarie svizzere.
Una decisione presa per l’alta incidenza dei nuovi casi di coronavirus ma anche per l’aumento dei ricoveri ospedalieri per persone affette dall’infezione da covid 19.
A preoccupare è soprattutto l’impennata di contagi nelle zone di Genova – con obbligo di indossare la mascherina h24 anche all’aperto, nella zona del centro storico, e di La Spezia dove c’è il focolaio più intenso sino ad ora rilevato e dove le scuole restano chiuse almeno sino a domenica e, probabilmente anche la prossima settimana.
La notizia ha suscitato molto clamore anche a seguito delle polemiche divampate dopo le denunce di residenti di Ventimiglia che segnalano l’assoluta mancanza di controlli nel locale mercato dove, anche questa mattina, erano decine i turisti francesi che circolavano privi di certificazione anti coronavirus e senza alcun motivo “particolare” per essere nella cittadina rivierasca al confine con la Francia.
Una denuncia che mette in evidenza una grave carenza di interventi per arginare la diffusione del coronavirus.
Secondo le segnalazioni – confermate anche da un servizio giornalistico trasmesso da Rai Regione, su Rai Tre, i cittadini francesi sono ancora completamente liberi di entrare e uscire dal territorio italiano senza alcun controllo alla frontiera ma, soprattutto, a una settimana dal varo delle nuove direttive anti epidemia, nessuna autorità francese o italiana verifica l’attuazione delle disposizioni che prevedono l’obbligo di certificazione sanitaria per chi valica il confine (escluso i lavoratori frontalieri) e la possibilità di entrare in Italia solo per cittadini francesi in possesso di validi e comprovati motivi.
Eppure al mercato settimanale di Ventimiglia la presenza di turisti era altissima anche questa mattina e le persone, intervistate, ammettevano tranquillamente di non aver subito alcun controllo e di non possedere alcuna certificazione o valido motivo per essere oltre il confine.
Una situazione che stride con quanto avvenuto quando erano i turisti italiani a non poter varcare il confine e venivano controllati uno ad uno e “rispediti” sul proprio territorio con ogni scusa.