Genova – Ciclisti e conducenti di monopattini chiamati a segnalare i posteggi selvaggi sulle piste ciclabili per far intervenire la polizia municipale.
Parte da oggi l’iniziativa di FIAB Genova, associazione amici della Bicicletta.
Secondo Fiab, infatti, gli automobilisti genovesi continuano a parcheggiare e a invadere le corsie riservate ai mezzi a due ruote e provocano situazioni di pericolo oltre che di intralcio al passaggio.
“Per questo motivo – spiegano alla FIAB Genova – i ciclisti urbani genovesi sono invitati a segnalarci tutti i parcheggi selvaggi che ostacolano il transito sulle piste e corsie ciclabili cittadine. Lo potranno fare compilando il modulo presente sul nostro sito www.adbgenova.it Chi lo vorrà potrà anche inviarci delle foto all’indirizzo ciclismourbano@adbgenova.it avendo l’accortezza di cancellare i numeri di targa. Sarà nostra cura raccogliere le segnalazioni ed inviarle al competente Distretto della Polizia Municipale al fine di richiedere interventi mirati. Rimane ovviamente la facoltà del singolo di segnalare direttamente lui alla PM le situazioni di pericolo, questo anche in un’ottica di un intervento più immediato” ha dichiarato Romolo Solari il presidente di FIAB Genova.
Sul fronte opposto si mobilita la pagina Facebook dei genovesi contrari alle piste ciclabili che accusano il Comune di Genova di aver preso provvedimenti troppo invasivi in una città che non ha le caratteristiche necessarie ad un grande sviluppo dell’uso della bicicletta e chiedono invece investimenti sul trasporto pubblico.
Si chiede di inviare foto di abusi commessi dai ciclisti che continuano a correre con le biciclette anche sui marciapiedi, dove è vietato, o attraversare i semafori rossi senza averne la possibilità.
Si chiede inoltre al Comune di Genova si farsi promotore, come sta già avvenendo di una richiesta di normativa nazionale che imponga l’uso del casco per chi viaggia in bicicletta ma anche l’adozione delle targhe per identificazione e di un obbligo di assicurazione RCA del tipo di quelle per scooter e auto visto che in larga parte le piste ciclabili corrono su percorso “misto” con il traffico urbano “normale” mettendo a repentaglio la sicurezza dei pedoni ma anche degli stessi motociclisti e automobilisti che non possono neppure identificare gli eventuali responsabili di incidenti e devono attivare cause legali per i risarcimenti dei danni.