Genova – Attentato incendiario ai danni di un’antenna per la telefonia mobile in via Negrotto Cambiaso a Begato.
Nella notte ignoti hanno dato alle fiamme un’impianto camuffato da albero che era stato collocato, tra le proteste dei residenti, in modo da “mimetizzarsi” nell’ambiente circostante.
Una presenza che aveva scatenato furiose proteste sui social per la sua vicinanza con le abitazioni e per quel messaggio giudicato molto “ambiguo” secondo cui, se si nasconde qualche cosa, significa che c’è qualcosa da nascondere.
Le antenne, osteggiate sin dalla loro comparsa, sono diventate oggetto di forte discussione sui social quando qualcuno ha sostenuto che fossero stati installati dei pannelli per la telefonia in tecnologia 5 G.
Non è chiaro se l’episodio sia collegabile in qualche modo con il movimento contrario alla diffusione di questo tipo di tecnologia ma, di certo, la presenza di impianti di trasmissione e ricezione dati non ha mai rassicurato nessuno.
La recente iniziativa di molti comuni italiani di non attendere la risposta ufficiale delle ricerche scientifiche sul 5G prima di autorizzare l’installazione delle antenne, di certo non ha aiutato a rendere serena la discussione in merito.
Un altro filone di indagine riguarda invece il mondo anarco-insurrezionalista poiché da tempo proprio in questo ambiente si è dichiarato guerra a quegli operatori che collaborano alla raccolta di dati e informazioni che vengono usate dalle forze dell’ordine per individuare e intercettare le comunicazioni di questo movimento.