Genova – Il numero dei contagi da coronavirus continua a salire e crescono anche decessi e ricoveri in ospedale e anche la Liguria, dopo la Lombardia che lo ha già deciso, potrebbe scegliere la via del coprifuoco per arginare l’epidemia.
Il provvedimento prevede il lockdown a fasce orarie ed in particolare il divieto di uscire di casa dalle 23 alle 5 del mattino e scatterà in tutta la Lombardia dal 22 di ottobre mentre in Liguria potrebbe riguardare solo alcune zone o, addirittura, singoli quartieri o aree delimitate delle città, in particolare quelle dove il numero dei contagi cresce in modo improvviso.
Al momento le zone che rispondono ai requisiti sono i quartieri di Sampierdarena, Certosa e Centro Storico per la città di Genova ma anche alcune zone di Savona e di La Spezia potrebbero essere inserite nel provvedimento.
A studiare la situazione il comitato di tecnici incaricato dal presidente della Regione Liguria Giovanni Toti che, come il suo omologo lombardo Fontana, potrebbe scegliere di ricorrere al coprifuoco a fasce orarie per tentare di arginare la continua impennata di nuovi contagi.
Ieri dati diffusi hanno suscitato non poche perplessità poichè con meno di 2000 tamponi effettuati in tutta la Liguria (popolazione oltre 1 milione e 500mila persone) sono stati individuati 323 nuovi contagi da coronavirus.
Una decisione che, se presa, potrebbe suscitare una reazione molto dura da parte degli operatori della ristorazione e dei locali pubblici, già duramente colpiti economicamente dal lockdown e già sul sentiero di guerra dopo l’annuncio del Dpcm che chiude i locali a mezzanotte e impone lo stop alle consumazioni “in piedi” dalle 18.