Genova – Omissione di soccorso. Anche i compagni di caccia dell’uomo che ha sparato il colpo di fucile che ha ucciso Flavio Balladore, 58 anni, sono indagati per l’episodio. Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, infatti, i tre sarebbero fuggiti, allontanandosi con mezzi fuoristrada, quando hanno saputo dell’incidente.
Per la Legge italiana avrebbero dovuto prestare soccorso all’uomo colpito dalla fucilata sparata dal loro amico cacciatore e invece hanno tentato di sottrarsi all’identificazione insieme all’autore materiale del colpo.
Il figlio di Balladore, che cacciava con il padre nella zona di salita Brasile, nel quartiere di Bolzaneto, in Val Polcevera, ha visto il padre cadere a terra ferito a morte e non ha potuto fare nulla per salvargli la vita.
Nel mentre il feritore – che si sarebbe reso conto di quanto avvenuto – dopo aver rivelato ai compagni di battuta quanto avvenuto, è salito in auto e si è allontanato rendendosi colpevole, secondo l’accusa, anche di omissione di soccorso.
Le persone che erano con lui, comportandosi allo stesso modo, sono ora indagate per lo stesso reato.
Per l’uomo che ha esploso il colpo mortale è aperto un fascicolo anche per omicidio colposo.
Intanto infuriano le polemiche sulla pericolosità delle battute di caccia compiute alla domenica e nei giorni di festa in cui gli escursionisti percorrono sentieri e crinali dei monti attorno alle città.
In particolar modo da quando le passeggiate a mare sono vietate per i divieti anti coronavirus, il numero delle persone che prende d’assalto le zone interne è aumentato e le Associazioni ambientaliste chiedono una moratoria almeno per tutta la durata dell’emergenza coronavirus.
Ogni anno si registrano incidenti mortali con cacciatori che uccidono altre persone nei boschi.