Genova – La Liguria è a rischio zona rossa per le prossime settimane visto l’alto numero di contagi che stanno interessando la popolazione e l’ancora troppo elevato numero dei decessi.
La decisione circa le fasce di attenzione sarà presa tra il 6 e il 7 gennaio, quando il Decreto Natale scadrà e l’Italia ritornerà al sistema “dei colori”.
E mentre il ministro Boccia chiede più rigore sull’indice Rt, il governatore della Liguria Giovanni Toti invoca l’utilizzo di altri parametri per determinare la criticità di una regione.
Alla fine della riunione tra Regioni e Governo, il presidente della Regione Liguria ha condiviso il suo punto di vista sulla sua pagina Facebook.
“Le Regioni hanno concordato sul fatto che stiamo vivendo ancora un momento complesso, in cui il tasso di diffusione del virus è tornato a crescere, in Europa come in Italia – ha spiegato Toti – In più non sono ancora noti tutti i risvolti della cosiddetta ‘variante inglese’, con un maggiore tasso di contagiosità.
Di fronte a tutto questo è giusto tornare alle cosiddette zone gialla, arancione e rossa, ma occorre rivedere i criteri. Oltre al criterio dell’Rt come proposto dal Governo, occorre però, per avere dati corretti per decidere, considerare anche la classificazione dei tamponi, contando quelli antigenici, il tasso di incidenza del virus e il numero di pazienti negli ospedali. Altrimenti si rischia di avere delle classificazioni regionali ingiuste e penalizzanti, o addirittura assurde, che puniscono chi fa più tamponi”.
Il presidente della Regione ha poi continuato: “Dove saranno prevedibili e necessarie nuove misure restrittive, è inutile riaprire le scuole superiori per pochi giorni, magari due, per poi richiudere. Questa sarebbe solo una decisione politica voluta da qualcuno nel Governo per mettere la propria bandierina, senza nessun vantaggio per gli studenti e con molti ulteriori disguidi per le famiglie.
Domani continuerà il confronto sia per le regole che varranno dal 7 al 15 gennaio, sia sul nuovo Dpcm che varrà dal 16 gennaio per le settimane a venire”.