Savona – Questa mattina si è svolta la cerimonia di intitolazione della Sala Briefing alla memoria del Finanziere Cinofilo Dario Cinus, Medaglia d’Argento al Valor Civile, avvenuta nel Comando Provinciale della Finanza di Savona.
All’evento ha peso parte anche la sorella del finanziere, Adalgisa Cinus, con altri familiari salutati dal comandante regionale Liguria della Guardia di Finanza, Gen.B. Rosario Massino e dal Comandante Provinciale, Col. t.ISSMI Salvatore Salvo, sono intervenuti S.E. il Prefetto di Savona, Dott. Antonio Cananà, il Presidente del Tribunale di Savona, Dr.ssa Lorena Canaparo ed il Procuratore della Repubblica di Savona, Dott. Ubaldo Pelosi.
Durante la cerimonia, che si è tenuta nel rigoroso rispetto delle norme anti Covid-19, dopo il taglio del nastro tricolore da parte della madrina, la signora Cinus, il Sig. Prefetto ha scoperto la targa di intitolazione della sala, che è stata quindi benedetta dal Cappellano Militare Don Fabio Pagnin a cui ha fatto seguito la lettura della tradizionale preghiera del Finanziere, come segno della solennità del momento.
Classe 1943, nato a Muravera nel cagliaritano, il Fin. M.A.V.C. Dario Cinus si era arruolato nel Corpo della Guardia di Finanza a soli 19 anni, conseguendo la specializzazione di “Conduttore cane anticontrabbando”.
La promettente carriera così iniziata era però destinata a interrompersi tragicamente solo due anni dopo, allorquando, nella notte del 29 agosto 1966, in località Passerella del comune di Tirano (SO), nel corso di un servizio di perlustrazione per la repressione del contrabbando svolto in prossimità del confine italo-elvetico, il giovanissimo militare, a soli 23 anni, perdeva la vita in un’operazione di servizio.
Il Fin. Cinus, partito poche ore prima dal Distaccamento della Guardia di Finanza di Sasso del Gallo (SO) insieme ad altri tre colleghi per un pedinamento sulle alture di confine, individuava tre “spalloni” che, carichi delle caratteristiche “bricolle” di sigarette di contrabbando, stavano transitando a pochi metri da lui lungo un impervio sentiero alpino. Ne seguivano momenti di drammatica concitazione, in cui l’ultimo membro della fila dei contrabbandieri, anch’egli di giovane età e in evidente stato d’agitazione per l’intervento della pattuglia delle Fiamme Gialle, perdeva l’equilibrio, sbilanciandosi verso il precipizio: senza alcun indugio, proprio il Fin. Dario Cinus, con impavida prontezza e straordinaria generosità, afferrava lo spallone nel tentativo, purtroppo vano, di evitarne la caduta nel vuoto. Precipitava infatti con questi, perdendo così la vita.
Il Presidente della Repubblica, in data 15 ottobre 1966, conferiva pertanto al Finanziere Dario Cinus la Medaglia d’Argento al Valor Civile, alla memoria, con la seguente motivazione: “Nel corso di un servizio notturno al confine alpestre, si lanciava, con eroica determinazione, in soccorso di un contrabbandiere che, perduto l’equilibrio lungo un impervio sentiero, stava per precipitare in un sottostante burrone. Trascinato anch’egli nella caduta, perdeva la giovane vita, vittima del suo irrefrenabile, generoso impulso”.