Viagra Pfizer

Genova – Boicottare la casa farmaceutica Pfizer con uno sciopero del sesso e dell’acquisto dei farmaci che produce come il Viagra.
Che si tratti di una battuta o di una proposta reale, il “caso” dell’ex candidato di centro sinistra alla presidenza della Regione Liguria, Ferruccio Sansa sta facendo discutere, soprattutto sui social dove il suo intervento ha scatenato un vero tripudio di commenti e la reazione più o meno ironica di molti politici.
Il portavoce della minoranza in Regione Liguria ha postato sulla sua pagina Facebook un intervento contro il colosso farmaceutico Pfizer, sotto accusa in Italia per i ritardi nella consegna delle dosi necessarie (e pattuite) per la vaccinazione di massa contro il coronavirus.
Nel post, ancora da appurare se in forma di battuta o di reale proposta, Ferruccio Sansa proponeva di “boicottare” l’acquisto di farmaci che hanno fatto la fortuna della Pfizer come il Viagra e il Tavor e suggeriva uno sciopero del sesso o perlomeno l’acquisto del “generico”.

L’intervento ha suscitato un enorme clamore e qualcuno, pensando che stesse dicendo sul serio, non si è soffermato a leggere l’intero contenuto del testo ma è “saltato alle conclusioni”.
Altri, cadendo nel gioco, hanno persino trasformato la battuta in un argomento “politico” e hanno risposto come se davvero l’argomento fosse la provocazione e non il contenuto della protesta.
Senza entrare nel dibattito ma al solo scopo di Informare, pubblichiamo l’intervento di Ferruccio Sansa lasciando ai Lettori il compito di farsi una propria opinione:

“Boicottare il Viagra e il Tavor? – scrive Sansa sulla sua pagina ufficiale – Saremmo un po’ meno frizzanti e più ansiosi. Ma chissà che non possa essere un’arma per piegare il colosso PFIZER. Quello che doveva fornirci milioni di vaccini mentre invece le dosi arrivano con il contagocce.
Andiamo al punto: Pfizer e AstraZeneca annunciamo enormi ritardi nella consegna delle dosi. Sono a rischio la campagna vaccinale e migliaia di vite. Gli anziani dovranno attendere molti mesi. Come è potuto succedere? In parecchi, vedi il Fatto Quotidiano di oggi, ormai ritengono che i vaccini vadano ai paesi che pagano di più.
Si sostiene – perché i contratti sono tutti secretati – che Israele li abbia pagati 28 euro a dose contro i 14,5 dell’Europa. Lo scrive il Fatto: ad aprile in Israele tutti i cittadini sopra i 16 anni potrebbero essere vaccinati.
Che cosa possono fare gli Stati? Certo, ci sono le azioni legali. Ma sono lente e complesse. Resta la via di pretendere i brevetti del farmaco per produrlo in grandi quantità.
Lo chiedono esperti del calibro di Silvio Garattini, perché esistono gravi e urgenti ragioni di salute pubblica. E poi questi vaccini sono stati sviluppati anche con enormi finanziamenti pubblici.
Ma finora le sorti della nostra salute restano nelle mani di big pharma.
Ma se nessuna di queste armi risultasse efficace? I cittadini forse hanno in mano un’altra arma: ‘boicottare’ le società che ci hanno mandato i vaccini con il contagocce.
Pfizer, per dire, è un colosso noto nel mondo perchè produce tra gli altri il VIAGRA (che ha ridato vigore non solo ai maschi, ma anche ai bilanci). Per non dire di Tavor e Xanax, i re degli ansiolitici, i farmaci più venduti in America. E poi prodotti contro ipertensione, emorroidi e compagnia non tanto bella.
Forse la strada per fare pressione sui colossi del farmaco è questa. Come le donne greche che nella Lisistrata di Aristofane facevano lo sciopero del sesso per costringere gli uomini a non fare più la guerra.
Facciamo anche noi uno ‘sciopero del sesso’? Stop al VIAGRA, ma anche ad altri farmaci di Pfizer e magari Astra Zeneca? Diteci cosa ne pensate.
Ps. E comunque, per chi proprio non ne vuole o può fare a meno, esistono i medicinali generici”.

 

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