Sanremo (Imperia) – Ancora un’aggressione nel carcere di Sanremo.
E’ accaduto ieri all’interno della casa circondariale dove un detenuto, per motivi ancora in fase di accertamento, ha preso a bastonate un agente impegnato nella vigilanza.
Michele Lorenzo, segretario del SAPPe Liguria, ha così commentato l’accaduto: “Questo detenuto, che risulta essere un clandestino di frontiera, dal primo istante del suo ingresso ha manifestato la sua reattività alle regole imponendo le sue ragioni, prima allagando la cella e poi reagendo fisicamente fino prendere a bastonate l’agente che cercava di calmarlo e farlo ragionare; l’agente è stato poi sottoposto a controlli ospedalieri”.
Il SAPPe denuncia: “Ancora una volta ci troviamo impreparati e indifesi davanti a tali aggressioni, non possiamo continuare a subire, senza strumenti di difesa, l’aggressività dei detenuti sotto l’indifferenza del Direttore e del Provveditore che continuano a giustificare tali episodi definendoli normale attività. Per questo lo invitiamo a farsi un turno di servizio in un carcere qualsiasi della Liguria, solo così forse capirebbe le difficoltà quotidiane del poliziotto penitenziario”.
Ancora: “Gli eventi critici di Sanremo, occorsi nel 2020, rappresentano un grido di allarme che non può essere sottovalutato dalla nostra amministrazione, per questo chiediamo l’interesse dei politici della Liguria e della magistratura, non sono numeri distensivi i 94 casi di colluttazione, 122 casi di autolesionismo, 3 tentato suicidi ma soprattutto le 38 aggressioni avvenute. Non vi è un limite all’indice di sovraffollamento così come non c’è un limite al numero dei detenuti psichiatrici che possono essere contemporaneamente ristretti nello stesso istituto in base al livello di assistenza necessaria”.
Lorenzo conclude: “E’ tutto assurdo, abbiamo chiesto un incontro con il Provveditore ma non ci è stata data risposta, nel frattempo la guerriglia nelle carceri liguri continua giorno per giorno, per questo chiediamo un intervento sugli errori del sistema che si ripercuotono solo sulla Polizia Penitenziaria, nonostante tutto sempre presente”.