Genova – Si intitola Loop il brano di Pit, al secolo Pietro Lisciandrano, artista milanese classe ’96.
Basso dirompente, riff accattivante, per un brano che racconta l’importanza di fare ciò che ci fa stare bene.
“Ho registrato il brano insieme al mio amico produttore Giorgio Pesenti – racconta Pietro – lavoriamo insieme da due anni e prima dell’estate ci siamo lanciati in una sessione. In dieci minuti era già nata ‘Loop’. Dovevo andare via dallo studio ma ci sono rimasto un’altra ora e mezza. Il brano però lo abbiamo finito dopo l’estate. Nel periodo estivo ho suonato tanto in giro e a settembre sono rientrato in studio e l’ho finita. Come se avessi riempito di altro il pezzo. Mi sentivo più libero e questo ha fatto bene perché ha portato una nuova boccata d’ossigeno al pezzo.
La carriera artistica di Pit è iniziata a Londra.
Nella calpitale inglese sono arrivate le prime serate live e la spinta sempre più forte a proporre i suoi brani.
“Quello che ho sperimentato a Londra è che i ragazzi, anche se molto giovani, facevano serate dove suonavano i loro pezzi, mai cover. Anche pezzi non belli, o non finiti. Volevano raccontare la loro storia.
Io invece ero uno di quelli che suonava solo cover e poi, in mezzo, proponevo qualche mia canzone. In tanti mi chiedevano di risuonare i miei brani perché volevano sentire cosa avevo da dire.
Anche la strada è una bella palestra. E’ un po’ la prova del nove. Vedi la gente che si ferma e lo fa in modo meritocratico. Se uno è interessato alla tua musica si ferma e ti ascolta.
Suonare anche pezzi che non sono mai usciti aiuta a capire l’emozione che trasmettono. A volte riesco a farlo quando li suono in camera mia, a volte ho bisogno di vedere come reagisce il pubblico e come reagisco io durante un live”.
Non manca lo sguardo verso il futuro, sia il più prossimo, con la speranza di ritornare presto alla musica live, sia quello a lungo termine dove potrebbe esserci un disco.
“E’ triste non poter suonare live. Mi arrivano tanti messaggi positivi da chi ha ascoltato ‘Loop’ ma tutti si concludono con ‘non vedo l’ora di sentirti live’. Le persone che mi seguono mi hanno conosciuto dal vivo, o in strada o nei locali. Mi manca tantissimo questa parte.
E’ la parte fondamentale di contatto con l’artista. Non sono un gran tipo social e non riesco a percepire la stessa emozione con una videochiamata.
Mi manca il contatto con l pubblico che arriva a fine concerto”.
Ancora: “Mi piacerebbe far uscire un album, per completare il messaggio dei singoli. E’ un lavoro, quello dell’album, bellissimo. Avevo già fatto un Ep, ora il mio sogno è un album.
Prima di quello però usciranno altre canzoni che ho già preparato; poi il ritorno alla musica dal vivo”.