Genova – Omicidio colposo: è l’ipotesi di accusa con cui la Procura di Genova indaga sulla morte di un 79enne ricoverato nel reparto dell’ospedale San Martino dove, nei giorni scorsi, è stato scoperto un focolaio di infezione da coronavirus e dove un’infermiera non sarebbe stata vaccinata pur essendo in regolare servizio in un reparto ad alto rischio.
A darne notizia, nell’edizione in edicola questa mattina, il quotidiano genovese IL SECOLO XIX che per primo ha scoperto l’apertura delle indagini da parte degli inquirenti.
Secondo le indiscrezioni, infatti, a seguito della morte di Giulio Macciò, 79 anni, titolare di diverse agenzie di pratiche auto, i familiari avrebbero presentato una denuncia contro ignoti per chiedere alla magistratura di indagare sulla possibilità che quanto avvenuto nel reparto possa avere un ruolo nella morte del congiunto.
Il primo passo compiuto dalla magistratura è stato quello di ordinare l’autopsia sul corpo della persona deceduta per accertare cause del decesso e per cercare di ricostruire il percorso della malattia e la data presunta della comparsa.
L’uomo deceduto era stato ricoverato lo scorso 21 febbraio nel reparto di Pneumologia e il suo tampone era negativo ed è quindi entrato in ospedale senza il covid.
Il timore è che l’uomo si sia infettato con il covid proprio all’interno del reparto in cui è poi stato scoperto il focolaio di infezione e dove un’infermiera risulterebbe aver rifiutato il vaccino anti coronavirus.
Condizionale d’obbligo visto che ci si trova di fronte ad un altro “mistero” considerato che solo il medico del Lavoro dovrebbe conoscere l’informazione sullo stato di vaccinazione o meno della donna mentre la notizia della scoperta del focolaio conteneva già, nel comunicato inviato alla Stampa, l’informazione.
Si indaga quindi per sapere se il decesso potrebbe avere un collegamento proprio con la scelta dell’infermiera di non sottoporsi a vaccinazione e, nel caso, per quale ragione lo abbia deciso. E’ ovviamente ben diversa la eventuale responsabilità – da accertare – nel caso si tratti di una scelta ad esempio no vax o se, invece, come sottolinea il sindacato degli Infermieri, Nursing Up, la donna abbia chiesto di non essere vaccinata perché allergica o perché infettata in passato e poi guarita.