Genova – Torna ad infiammarsi la polemica per il taglio di alberi secolari nei giardini di Brignole dopo le proteste per l’abbattimento di alberi apparentemente sani.
I cittadini che avevano sollevato dubbi sulla gestione del verde in uno dei parchi pubblici più “visibili” in città hanno infatti saputo che dei 15 alberi che sono stati (o saranno abbattuti) solo 8 verranno sostituiti con altre piante in grado – seppur con anni e anni di attesa – di riportare l’estetica del parco alle originarie sembianze.
“Avevamo chiesto di poter vedere gli esami scientifici che sono stati certamente fatti per decidere se gli alberi erano da abbattere o meno – spiegano i cittadini – ma nessuno si è premurato di mostrarli. Rispondere sui social che gli alberi erano malati non è sufficiente per una amministrazione trasparente. Noi vogliamo vedere gli esami e leggere i resoconti delle strumentazioni che sono state usate. Ci auguriamo che le ispezioni preventive non siano state fatte “a vista”.
Mentre si attende la risposta sulla richiesta di trasparenza da parte dei cittadini, suscita forti proteste anche la decisione, comunicata ufficialmente sui social, di sostituire 15 piante abbattute con un numero inferiore di alberi.
“Se un privato taglia un albero nel suo giardino – dicono ancora i cittadini – deve necessariamente sostituirlo con un’altra pianta della stessa specie e con dimensioni ben precise. Non capiamo come mai il Comune di Genova possa disattendere queste normative piantando un numero minore di piante rispetto a quelle presenti. Forse possono spiegarci anche questo visto che, a poche decine di metri dal luogo dove è in atto la strage di alberi, stiamo ancora aspettando che vengano rimesse a dimora le palme tagliate e mai riapparse”.
Le richieste dei cittadini riguardano principalmente la apparente mancanza di trasparenza su atti delicati come la gestione del verde pubblico.
Non si contesta certo la necessità di tagliare alberi che apparentemente erano sani e che, certamente, esami tecnici specialistici, hanno decretato essere “a rischio imminente di crollo” ma piuttosto la mancanza di comunicazione alla popolazione.
“Se gli alberi erano malati – si domandano i cittadini – ci saranno delle perizie di tecnici specializzati che avranno eseguito campionamenti dei materiali (ricerca di funghi) e usato i macchinari come tomografia e Sim per accertare lo stato di salute del legno del tronco. Ebbene, visto che ci sono delle persone preoccupate e che potrebbero essere indotte a errate valutazioni, vengano mostrati pubblicamente i risultati di questi esami”.
I cittadini che hanno segnalato la situazione stanno preparando una protesta alla quale potrebbero unirsi anche diverse associazioni ambientaliste.
Si chiede al Comune di informare preventivamente i cittadini riguardo al taglio degli alberi e di consentire un tempo ragionevole per poter far effettuare altre perizie di tecnici specializzati per poter prevedere, nel caso di discrepanze, un ricorso alle autorità competenti.
“Basta con i tagli improvvisi e non annunciati – spiegano a Brignole – gli alberi sono un bene pubblico e chi ne ha la responsabilità non può pensare di essere esente da controllo e da verifiche. Se non c’è nulla da nascondere si consente ai cittadini di assumere le informazioni necessarie e non li si mette davanti al fatto compiuto. Un albero tagliato non si può rimettere al suo posto in caso di errore”.