Genova – La Procura ha aperto un fascicolo di indagine, al momento senza indagati e senza ipotesi di reato, per il caso della giovane di 18 anni ricoverata all’ospedale San Martino di Genova per una grave emorragia cerebrale a pochi giorni dalla somministrazione del vaccino AstraZeneca.
Si tratta al momento di una procedura necessaria ad avviare le prime indagini per accertare se vi siano delle responsabilità in quanto avvenuto nei giorni scorsi.
La ragazza resta grave ma stabile all’ospedale dove è stata operata due volte in poche ore per eliminare lo sversamento di sangue e per ridurre la pressione dell’ematoma che si era formato all’interno del cranio e che rischiava di produrre danni irreparabili.
Resta da chiarire cosa abbia provocato la malattia anche se gli esperti hanno sempre chiarito che esiste la possibilità di reazioni avverse anche molto gravi in una persona ogni 100mila vaccinate.
Da chiarire anche se le procedure mediche di controllo per la ragazza, residente nel levante ligure, ed arrivata in ospedale con forte mal di testa e fotofobia (forte fastidio ad esporsi alla luce del sole) e sottoposta a Tac, non abbiano evidenziato l’emorragia o se, invece, questa sia avvenuta dopo che la giovane è stata dimessa.
Ed inoltre il giudice che segue il caso vuole approfondire eventuali connessioni tra la malattia – una probabile trombosi – e la vaccinazione con farmaco AstraZeneca avvenuta lo scorso 25 maggio.
La giovane aveva aderito alla vaccinazione volontaria per maggiorenni.