Genova – Gli alberi piantati in Mura delle Cappuccine, nel prestigioso quartiere di Carignano, stanno già morendo.
A denunciarlo i residenti che sui social manifestano le loro perplessità sui lavori eseguiti di recente per il reimpianto di alberi abbattuti tra mille polemiche.
I grandi e maestosi pini marittimi, tagliati in fretta e furia, sono stati sostituiti da piante che, dopo brevissimo tempo danno già segnali evidenti di forte sofferenza.
“Gli alberi delle Mura delle Cappuccine risalgono al 500 – ricordano i residenti – e rientrano tra i panorami di pregio protetti dalla Sovrintendenza e dalle normative sul paesaggio. Quando avevamo perplessità sugli abbattimenti, evidentemente, avevamo buoni motivi per averli e ora un pino marittimo piantato a metà giugno con 30 gradi di temperatura ora sembra essere sul punto di non farcela. Forse è stato scelto un momento non adatto”.
I residenti manifestano perplessità sulla gestione del verde e sulla decisione di sostituire le piante con esemplari molto giovani che sono stati messi a dimora in un periodo che forse non è il migliore per questo genere di lavori.
“Tra noi non ci sono esperti della materia – spiegano i segnalanti – ma forse il periodo più adatto sarebbe stato un altro, magari la primavera? Ad ogni modo pensiamo sia giusto che chi deve controllare controlli se è tutto regolare e che eventuali violazioni o imperizia debbano essere denunciate e sanzionate”.
A scatenare la “rabbia” dei residenti è soprattutto il fatto che gli alberi precedenti siano stati tagliati.
“In città c’è una strana voglia di tagliare – spiegano i segnalanti – e ci farebbe piacere che il Comune adottasse una politica di assoluta “trasparenza” sulla questione. Se ci sono alberi malati o pericolosi andrebbe segnalato ai Cittadini con relazioni e dati firmati da esperti. Si dovrebbe dare un congruo periodo di tempo alla cittadinanza per “opporre” una eventuale contro relazione di un altro esperto e poi, eventualmente, si potrebbe trovare una quadra. E invece arrivano, tagliano e stop. Nessuna possibilità di verifica o per eventuali contestazioni”.
In secondo ordine, dopo la rabbia per i tagli, c’è quella per i re-impianti. In diverse zone della città, infatti, le piante messe a dimora in sostituzione di quelle abbattute, non ha attecchito ed è morta o sta morendo.
“Anche qui immaginiamo ci siano delle “buone condotte” da adottare – spiegano i residenti – eppure vediamo piante sistemate con modalità che suscitano qualche perplessità. Ripetiamo che non siamo esperti ma ci pare che i periodi non siano proprio i migliori e ci domandiamo di chi sia la responsabilità di controllare”.