Loano (Savona) – Strage sfiorata ieri pomeriggio a Loano dove un furgone rimasto ingabbiato tra le due sbarre del passaggio a livello è stato travolto da un treno regionale partito da Savona e diretto a Ventimiglia.
Tutto è accaduto poco prima delle 18 quando il mezzo si è ritrovato tra le due sbarre tra via Stella e la via Aurelia mentre stava arrivando il treno regionale Jazz.
Secondo una prima ricostruzione sembra che il conducente del veicolo abbia cercato di superare il passaggio a livello nonostante quest’ultimo fosse già in fase di chiusura; il macchinista, trovando l’ostacolo ha frenato ma l’impatto è stato comunque molto violento.
Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco insieme ai sanitari del 118 e ai Carabinieri della locale stazione.
Nessuno dei presenti è rimasto ferito.
Lunghe le operazioni di rimozione dei veicoli arrivate solo dopo lo spostamento dei passeggeri del treno.
Intanto Assoutenti ha presentato un esposto alla Procura di Savona per chiedere il sequestro della linea e un’indagine sulla linea che in quel tratto è a binario unico.
“Abbiamo appreso dell’ennesimo incidente al più trafficato passaggio a livello di Loano – spiegano da Assoutenti – non solo per i veicoli ma anche per i pedoni che transitano per raggiungere il centro città. Fortunatamente non si contano vittime, ma i danni e lo spavento per chi ha assistito all’incidente sono assolutamente inaccettabili per un paese civile e non possono più essere addebitati al caso o all’indisciplina di chi non rispetta le regole”.
Poi un’accusa all’infrastruttura esistente, non idonea secondo Assoutenti a garantire lo scorrimento del traffico.
Ancora: “Nel tratto di ferrovia da Finale Ligure a Loano, nulla si è fatto per eliminare la trappola dei passaggi a livello. Sono più di 25 anni che proponiamo l’interramento dei binari per eliminare servitù e pericoli, e lo abbiamo fatto in mille occasioni rivolgendoci a chi aveva le responsabilità decisionali, dalle amministrazioni locali fino ai più alti livelli ministeriali. Abbiamo la certezza che la nostra è una ‘voce nel deserto’ un deserto fatto di inerzia e insensibilità che non trova giustificazioni, ma solo conferma le gravi responsabilità di chi deve decidere in merito”.