Genova – Sarà un’indagine delle forze dell’ordine a chiarire il “mistero” dei cavi precipitati dalla volta della strada Sopraelevata e che hanno colpito 4 passanti e danneggiato decine di auto posteggiate.
Diverse centinaia di metri di grossi cavi apparentemente telefonici di cui sembra che nessuno sappia nulla e che potrebbero essere abbandonati da anni pur essendo sostenuti da fascette di plastica se venisse confermato quanto emerso dalle prime verifiche sul luogo dell’incidente. Una “bomba a orologeria” che – in assenza di altro elemento di ancoraggio di natura più durevole – non poteva far altro che precipitare prima o dopo, a seconda dell’usura dei materiali.
Solo per un caso le ferite delle persone coinvolte non sono state gravi ma i danni alle auto e alle moto posteggiate ammontano a diverse decine di migliaia di euro che qualcuno dovrà pagare.
Lente di ingrandimento puntata anche su chi avrebbe dovuto verificare i lavori e la loro corretta esecuzione, sia per quanto concerne l’area di cantiere vera e propria ma anche per chi ha la responsabilità della sicurezza dei cittadini e dei frequentatori dell’area del Porto Antico parzialmente interessata dal cedimento.
Incalcolabile, poi, il danno di immagine. Centinaia di turisti hanno assistito ad una scena degna del terzo mondo e certamente, tornando a casa, non potranno parlare di sicurezza dei luoghi.