Genova – Donne vittime di mariti, fidanzati, compagni, persone di famiglia che, anziché proteggere e amare, uccidono. L’elenco di femminicidi dall’inizio del 2020 ad oggi in Liguria sta aumentando in modo preoccupante, specie dopo il lockdown, con la nostra regione che occupa il secondo posto in Italia per numero di casi registrati da 18 mesi a questa parte.
In Italia il fenomeno è addirittura dirompente con 78 femminicidi consumati dal gennaio del 2020. Un’ecatombe che genera un dramma nel dramma, soprattutto psicologico, ai figli rimasti in vita orfani di madre e con un padre rinchiuso in carcere.
Per provare ad arginare il fenomeno la Liguria ha corso ai ripari costituendo nel luglio scorso il Dipartimento di Pari Opportunità e nominando come responsabile regionale Elisabetta Franzoia, 47 anni, responsabile Eventi dell’associazione no profit Now.
Il 13 ottobre scorso a Roma si è tenuta una riunione operativa coordinata dalla responsabile nazionale Laura Ravetto, deputata alla Camera dal 2006 e responsabile nazionale del Dipartimento delle Pari Opportunità, per fissare gli obiettivi di ogni singola regione, favorire il dialogo tra le istituzioni e soprattutto cercare di fornire un sostegno concreto ai componenti delle famiglie che hanno subito un femminicidio nell’ambiente domestico.
Un compito di responsabilità per sensibilizzare l’opinione pubblica, nel mese della Giornata Mondiale per l’eliminazione della Violenza sulle Donne, su un tema purtroppo di stretta attualità e provare a frenare l’ondata dirompente di casi che stanno occupando le prime pagine dei media nazionali e locali dall’inizio del 2020.
«La spirale in cui molte donne sono finite è drammatica – spiega Elisabetta Franzoia, responsabile del Dipartimento delle Pari Opportunità di Regione Liguria – In molti casi di femminicidio avvenuti in Liguria non hanno saputo reagire o, caso ancor più grave, non hanno voluto farlo per paura di ritorsioni. Sapevano di avere un uomo violento e pericoloso al proprio fianco ma per il timore di conseguenze non hanno trovato il coraggio di denunciare».
Tra gli obiettivi del Dipartimento c’è quello di creare un albo per conoscere il numero di ragazzi orfani di madre e capire meglio ogni singola situazione. E soprattutto per provare ad ottenere un indennizzo per portare avanti i rispettivi progetti di vita.
«Le situazioni in cui molti ragazzi orfani si sono ritrovati sono state drammatiche – aggiunge la responsabile del Dipartimento delle Pari Opportunità di Regione Liguria -. In molti casi di femminicidio i figli rimangono soli a casa con un’esistenza sconvolta da un momento all’altro. Occorre trovare il modo di aiutarli».
Sul tavolo delle discussioni c’è poi il tema del welfare aziendale. La crisi pandemica ha esacerbato due fragilità del nostro paese: in Italia le donne faticano a conciliare vita privata e professionale a causa della mancanza di misure di sostegno alla famiglia.
In primavera il Dipartimento ha in agenda di organizzare un convegno proprio per trattare questi temi con lo scopo di migliorare i servizi per la famiglia – come asili nido aziendali o convenzionati, centri estivi e doposcuola – e mitigare i carichi di lavoro per le donne.
Molto spesso la mancanza di indipendenza economica per molte di esse si lega all’incapacità di reagire e di opporsi a situazioni che hanno un epilogo drammatico dopo anni caratterizzati in molti casi da soprusi, violenze fisiche e psichiche, abusi e maltrattamenti.