Genova – Maltrattava la compagna e la perseguitava, arrivando persino a tentare di strangolarla.
Per questo un giovane di 20 anni è stato arrestato ieri dagli agenti della Polizia di Stato di del Commissariato di Cornigliano.

L’uomo, che sarà sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico, è accusato di gravi atti persecutori, lesioni personali e maltrattamenti nei confronti della donna, una 24enne con cui aveva intrapreso una relazione sentimentale sul finire del 2019 e fino al novembre 2020.

Stando a quanto riportato da parte dell’accusa, nel corso della relazione tra i due, l’uomo avrebbe vessato la compagna pesantemente per motivi di gelosia, con scatti d’ira che sfociavano in calci, pugni e schiaffi, tentativi di strangolamento culminati, nell’ottobre del 2020, i un tentativo di scaraventarla dalla metropolitana procurando alla donna diverse lesioni.

L’uomo, disoccupato, costringeva inoltre la compagna a mantenerlo, era possessivo, geloso e  le impediva di avere qualsiasi frequentazione con altre persone.

Inoltre dalla fine della relazione il giovane ha iniziato a perseguitare la donna molestandola e minacciandola, rendendosi autore di altre percosse che hanno causato alla vittima un trauma facciale. 

Il procedimento è stato aperto nel mese di giugno 2021 con un intervento della volante in quanto i due si erano aggrediti reciprocamente.

In tale circostanza è stato attivato il “Protocollo Eva” che detta le linee guida per il primo intervento degli operatori di polizia nei casi presunti di violenza di genere, maltrattamenti in famiglia e tra conviventi, nonché l’ormai consueto “Codice rosso“, che consente di assegnare una corsia preferenziale in tutte le fattispecie di violenza perpetrate nei confronti delle donne.

 Successivamente  i poliziotti del Commissariato di Cornigliano , hanno “seguito la vicenda della donna, assistendola in tutte le fasi”, dalla verbalizzazione alla collocazione in una struttura protetta. 

Oltre agli arresti domiciliari all’uomo è stato applicato il braccialetto elettronico che segnala quando l’uomo si allontana da casa.

Decisivi, per la decisione del giudice, i rapporti stilati dall’Ufficio fasce deboli del Commissariato Cornigliano che ha seguito la delicata vicenda familiare.