Chiavari – Possibili tracce di sangue sullo scooter usato dalla nuova indagata per la morte di Nada Cella, la ragazza di 24 anni trovata morta, massacrata con un oggetto contundente, nello studio del commercialista Marco Soracco nel 1996.
Il nuovo colpo di scena arriva grazie all’intervento di verifica sul mezzo sequestrato nel garage della donna che, dopo essere entrata nelle indagini 25 anni fa ne era uscita da innocente ed oggi è indagata.
L’uso di speciali lampade per esaminare lo scooter potrebbero aver rivelato delle tracce di materiale ematico che ora dovranno essere esaminate per accertarne la reale natura e se contengono il dna della ragazza uccisa.
Un accertamento medico-scientifico che molto probabilmente verrà affidato a Emiliano Giardina, il genetista che arrivò all’identificazione del cosiddetto “ignoto 1” del caso dell’omicidio di Yara Gambirasio, nel bergamasco.
Il tecnico è già al lavoro su alcuni reperti che, incredibilmente, vennero trascurati 25 anni fa, durante le prime indagini e che, invece, potrebbero gettare una nuova luce su quanto avvenuto nell’ufficio del commercialista.
Accanto al corpo di Nada Cella, infatti, venne trovato un bottone che non apparteneva a nessuno degli indumenti reperibili sul luogo del delitto ma sarebbero compatibili con quelli trovati su una giacca dell’attuale indagata ma che non vennero presi in considerazione allora.
Oggi, sottoposti a verifiche e accertamenti su possibili tracce di dna, potrebbero fornire una prova della presenza dell’indagata sulla scena del delitto o riportare tracce del dna della vittima in casa dell’indagata.
Nel frattempo proseguono le indagini per identificare la voce della telefonata che giunse agli inquirenti all’epoca dei fatti e nella quale una donna racconta di aver visto l’indagata allontanarsi dalla via dove si trova il luogo del delitto dopo aver nascosto qualcosa nello scooter e di averla vista “tutta sporca”.
Un testimone che potrebbe essere fondamentale nelle indagini.
Genova – Nuova svolta nell’indagine sul delitto di Nada Cella. La polizia scientifica attraverso l’analisi delle luci forensi avrebbe individuato tracce di natura ematica sotto la sella del motorino sequestrato dopo venticinque anni nel box di Boves in Piemonte ad Annalucia Cecere, l’ex maestra elementare indagata per il delitto della segretaria chiavarese.
Per questo la Procura ha convocato per il 16 un accertamento in contraddittorio per ripetere l’esame e in caso di esito positivo prelevare campioni di sangue da affidare al genetista Emiliano Giardina, lo stesso che risolse il caso di Yara Gambirasio, per vedere se appartiene a Nada Cella. La Procura nelle ultime ore ha deciso di sostituire le luci forensi (lampade ultraviolette che agiscono ad alta frequenza) al posto del luminol (agente chimico che mette in risalto appunto il sangue) che rischiava di degradare l’eventuale campione di sangue raccolto.
Nei giorni scorsi Procura e squadra mobile avevano diffuso un audio in cui una donna (tutt’oggi anonima e ricercata dalla polizia) telefonando a casa di Soracco, il commercialista per cui lavorava Nada, aveva detto di aver visto Annalucia Cecere nella zona dell’omicidio “sporca e di aver infilato tutto nel motorino”. La donna attualmente non è stata rintracciata dalla polizia