Genova – Colpo di scena nel “caso” dello spostamento del polo chimico di Multedo a Sampierdarena. Dopo l’offerta presentata da Superba per ottenere le aree di Ponte Somalia per trasferire il polo petrolchimico da Multedo, altre quattro offerte – secondo quanto anticipato dal quotidiano Il Secolo XIX, sarebbero arrivate sul tavolo dell’Autorità Portuale di Palazzo San Giorgio.
Una novità che rimette in discussione le “certezze” anticipate dal sindaco Marco Bucci ai cittadini di Multedo, che da anni attendono lo spostamento, ma anche ai residenti di Sampierdarena che nel frattempo hanno organizzato una dura protesta contro le scelte del sindaco.
Le offerte per ottenere la concessione delle aree del Ponte Somalia rimettono in discussione l’assegnazione poiché – a rigor di logica – dovrebbe essere aperta quantomeno una fase di verifica e valutazione dei progetti ma anche degli importi messi sul piatto della bilancia dalle 5 cordate che chiedono l’assegnazione.
Nel frattempo arrivano le osservazioni al progetto di spostamento di chi le osteggia e le considera “non ricevibili” per la sicurezza degli abitanti di Sampierdarena. Le aree distano circa 500 metri dalla case e, in caso di incidenti gravi, possibili in un polo chimico, il rischio di esporre la popolazione a pericoli anche molto gravi, non può essere dimenticato.
E, sempre secondo le osservazioni di chi è contrario al progetto, non può essere messa sul tavolo l’esigenza di rimuovere un rischio a Multedo per essere spostato (e amplificato visto l’aumento delle aree di stoccaggio e lavorazione) in un’altra area.
I Comitati dei Cittadini sottolineano la cosiddetta “opzione Zero” ovvero la possibilità che, di fronte al rischio presente a Multedo e quello che correrebbe Sampierdarena, le Istituzioni scelgano semplicemente di togliere le autorizzazioni per Multedo senza spostamento a Sampierdarena.
Le Aziende attualmente al lavoro, insomma, dovrebbero semplicemente chiudere o trasferirsi i spazi idonei e privi di rischio diretto per la cittadinanza.
In questo caso, oltre alla perdita dell’attuale sede, le aziende dovrebbero anche provvedere alla bonifica dei luoghi e libererebbero aree molto appetite nella zona di Multedo/Pegli.