Sanremo (Imperia) – Doppio intervento dei poliziotti della Penitenziaria nel carcere di Sanremo che in poche ore si sono trovati a spegnere due incendi appiccati in altrettante celle da detenuti con problemi psichiatrici.
La denuncia arriva da Michele Lorenzo, segretario del Sappe Liguria.
“L’aspetto critico – spiega Lorenzo – che dinanzi a questa ormai consolidata routine di incendi dolosi non sono potenziati i presidi di protezioni quali autorespiratori, coperte e guanti termici, per esempio. Nel caso di specie i detenuti psichiatrici presenti a Sanremo sono concentrati tutti in un unico reparto e dopo il primo incendio un altro detenuti, emulando il precedente episodio, ha appiccato il fuoco nella sua cella”.
Lorenzo prosegue: “La Polizia Penitenziaria quindi per ben due volte è stata costretta a evacuare l’intero reparto dirigendo i detenuti in altri settori protetti del carcere portando in salvo i detenuti responsabili. E’ sconcertate che uno di questi detenuti poche ore prima sia stato dimesso dal reparto psichiatrico dell’ospedale di Imperia dove era già stato artefice di azioni devastatrici nella sua stanza di degenza. Il suo stato sanitario lo rende incompatibile con il regime penitenziario ma non può essere ricoverato perché non ci sono strutture disponibili”.
Ancora, il segretario Sappe aggiunge: “E’ innegabile che questi detenuti rappresentino un pericolo per tutto l’istituto e la Polizia Penitenziaria è ormai allo stremo delle forze e delle risorse a disposizione. E’ inconcepibile questa disattenzione da parte delle istituzioni e dell’Amministrazione penitenziaria.
Sull’argomento il Sappe della Liguria è più volte intervenuto e ribadisce: “Ancora nulla si sa della Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza costruita a Calice al Cornoviglio, di proprietà dell’Asl 5, ancora non fruibile benchè ultimata nel 2018 progettata per almeno una ventina di posti. Una struttura già oggetto di attenzione da parte della Procura per speculazione sugli appalti. Struttura indispensabile ancora non consegnata causa strani ritardi o eterni lavori. La magistratura deve fare chiarezza su questi ritardi – contesta Lorenzo – questa struttura ha avuto un costo che parrebbe essere di circa 4 milioni di euro. Soldi sprecati se non si riesce a sbloccare la loro apertura. Struttura di competenza della Regione Liguria ed il Presidente Giovanni Toti è a conoscenza ma non conosciamo le sue intenzioni ed il vero motivo per cui non è resa fruibile. Nel frattempo nelle carceri liguri continuano a convivere detenuti psichiatrici, senza assistenza, che per legge non possono starci; ma – si domanda il SAPPe – la loro condizione non interessa a nessuno e nel frattempo continuano a creare disagi a tutto il sistema”.