Genova – Tognolini anti parcheggio posizionati in modo assurdo o spostati da qualche buontempone? Se lo domandano i passanti per via del Lagaccio osservando i dissuasori di sosta che si trovano nel bel mezzo del marciapiede invece che sul bordo, dove sarebbero utili al loro scopo.
Non è chiaro se il curioso posizionamento sia frutto della fantasia di qualche “tecnico” o se, piuttosto, siano il risultato di qualche scherzo spiritoso ma, di certo, creano disagi e un pericolo i passanti e non assolvono al loro compito.
Sul caso interviene anche la Soprintendenza alle Brutte Arti di Genova, il gruppo Facebook goliardico che prende in giro ironicamente le brutture presenti in città.
Sulla loro pagina Facebook, gli ignoti professionisti, commentano così quanto avviene in via del Lagaccio:
“Tognoly Story 2. La differenza è che i giocattoli di Toy Story attendevano la notte e poi, birichini, esplosivi ma discreti, si animavano. Ma di giorno tornavano nell’immobilità data dalla coscienza sveglia.
Anche i Tognoly non li vedi mai muovere, ma non sono discreti come nel film dell’Impero Galattico Disneyano (ma all’atto della creazione del Film era di proprietà dell’Impero Galattico Star Wars, che poi capitolò anch’esso), arrivano ovunque, si accomodano e pretendono spazio.
Con la scusa di impedire che altri occupino occupano loro.
Come nel gioco “1,2,3…STELLA!” quando ti giri li vedi spostati ma non li hai visti in movimento.
E, cosa non secondaria, son ad altezza stinco d’adulto. Che un bambino ci gioca e ci sale sopra ma un adulto deve slalomare e se si distrae son dolori d’osso.
Ma l’impressione di avere materializzati ovunque creature d’una invasione da altri mondi è netta. Come, già da alcuni anni, ci insegna il designer e artista urbano Pao (https://www.facebook.com/paopao.studio) che rende manifesta la loro anima e identità fantastica.
Vorremmo fare l’osservazione che i Tognolini (meraviglioso nome preso dal Sindaco milanese che li “inventò”, che in quanto a faccia simpatica non gli insegnava niente nessuno) in molti casi, come ad esempio quello in foto, in via del Lagaccio, per togliere l’occupazione delle macchine parcheggiate sul marciapiede diventano occupanti essi stessi togliendo agio a uno dei rari marciapiedi comodi.
E vorremmo anche osservare che ci son modi, ad esempio paletti, magari anche carini, o ringhiere interrotte ogni pochi metri per permettere il passaggio, o altri ritrovi d’arredo urbano tra i più originali, che permettono di impedire il parcheggio arricchendo l’occhio e non togliendo spazio.
Ma da quando Aristotele ha chiuso la propria Università all’aperto, che con socratici influssi manteneva ragionamenti in itinere e che, pregio del periodo fortunato (per la filosofia) vedeva nascere tutti i ragionamenti senza troppi precedenti, sono iniziati i ragionamenti secondi. Fino ad arrivare ad oggi che i ragionamenti si basano, spesso, solo su ragionamenti secondi, se non millesimi, o quindicimilionesimi. E si perde il ragionamento primo, che è quello basato sulla realtà.
E allora occupi i marciapiedi con Tognolini per tenere lo spazio libero per camminare
Dobbiamo quindi certificare che “l’ingombro realizzato per non far ingombro” (diffuso in città) è brutto, insalubre (soprattutto per gli stinchi) e pensato, ipotizziamo, da veri buronauti”.