cinghiale

Genova – Una riunione straordinaria, a Roma, per affrontare l’emergenza della peste suina sul territorio della Regione Liguria e della Regione Piemonte. Partecipano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e verrà presentato al Governo il piano degli interventi interregionali che prevede alcune “differenze” di non poco conto sul tipo di azioni da intraprendere sul territorio.

La Regione Piemonte, infatti, intende puntare su controlli a tappeto, abbattimento di almeno 50mila cinghiali in un anno. Anche in Piemonte, come in Liguria, scatteranno gli  abbattimenti anche per i maiali domestici ma solo per gli allevamenti allo stato brado e semibrado mentre non ci saranno interventi negli allevamenti convenzionali, che – secondo quanto dichiarato dall’assessorato alla Salute della Regione Piemonte garantirebbero sufficienti condizioni di biosicurezza.

«Stiamo procedendo con il monitoraggio a tappeto delle carcasse di cinghiale su tutto il territorio piemontese – ha spiegato l’assessore Icardi – Ad oggi (21 gennaio) abbiamo campionato in Piemonte 65 cinghiali, 12 dei quali, tutti nella “zona infetta”, sono risultati positivi al test della Peste Suina Africana”.

La priorità scelta dall’assessorato alla Sanità della Regione Piemonte è definire con precisione l’area di possibile circolazione del virus per poi procedere a misure di isolamento delle zone interessate.
Liguria e Piemonte chiederanno anche che la gestione dell’emergenza venga affidata ad un Commissario straordinario e proporranno l’attuale direttore dell’Istituto sperimentale zooprofilattico di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, Angelo Ferrari”.