Genova – “Un regalo da 8 miliardi di Euro ai Benetton”. Così Ferruccio Sansa capogruppo dell’omonima Lista in consiglio regionale commenta la notizia della cessione di Autostrade per l’Italia allo Stato Italiano.
“Nel silenzio generale della politica – scrive Sansa – è stato formalizzato l’ultimo atto che sancisce il passaggio di Autostrade per l’Italia dal gruppo Atlantia dei Benetton al consorzio formato da Cassa Depositi e Prestiti, Blackstone e Macquarie. Un regalo da più di 8 miliardi di euro per riprenderci le autostrade, che sono già nostre, dai concessionari che in 22 anni di gestione hanno aumentato i loro utili risparmiando sulle manutenzioni, come ha dimostrato la tragedia del crollo del Ponte Morandi”.
Secondo l’accusa di Ferruccio Sansa infatti “i Benetton intascano dallo Stato circa la stessa cifra che sborsarono nel 2000 per aggiudicarsi la concessione delle autostrade. A questa cifra vanno però aggiunti i 10 miliardi di euro di debiti che Atlantia lascia nella pancia della società Autostrade e i 20 miliardi di euro di cantieri da fare, che in buona parte andavano già fatti negli anni scorsi. Il tutto al netto dei 10 miliardi di euro di dividendi che Atlantia ha incassato e s’è spartita in questi anni”.
“Tutti questi miliardi – denuncia Sansa – ora che la gestione delle autostrade è tornata in seno allo Stato, verranno pagati da noi cittadini in modo diretto con i pedaggi e in modo indiretto con le tasse. Questa operazione, a cui noi ci siamo opposti scendendo in piazza lo scorso 18 giugno davanti alla Prefettura di Genova, è una delle pagine più scandalose della nostra storia, come ha giustamente affermato Egle Possetti”.
“Di fronte a questa vendita – prosegue Sansa – siamo ancora più convinti della bontà, e della necessità, della class action contro Autostrade che abbiamo depositato a Roma. La nostra azione non ristabilirà la giustizia in questa situazione ma almeno, se verrà accolta, permetterà a ciascun ligure di avere un risarcimento di 3 mila euro per tutti i disagi subiti in questi ultimi 4 anni. E a pagare il conto, sia ben chiaro, dovranno essere gli ormai ex concessionari di Atlantia”.