Genova – Si sono recati al cimitero di Sant’Alberto, sulle alture di Sestri Ponente, per ricordare i familiari ma non hanno più ritrovato la loro sepoltura. Incredibile vicenda quella denunciata da una famiglia che potrebbe aver perso per sempre le tracce dei genitori e dei nonni sepolti nel cimitero di Sestri.
Le sepolture sono “sparite”, rimosse e trasferite altrove ma la famiglia denuncia di non aver ricevuto alcuna comunicazione a riguardo ed è intenzionata a presentare denuncia alle forze dell’ordine.
Potrebbe trattarsi dell’ennesimo caso di “esumazione” per cessata concessione dei loculi o degli spazi di sepoltura, regolati da specifiche norme e pagati a caro prezzo dalle famiglie che desiderano assicurare un pò di tranquillità ai cari defunti.
Allo scadere della concessione pagata al momento della sepoltura, se non c’è conferma (e nuovo pagamento) la salma viene estumulata (estratta dalla sepoltura) e avviata ad una tomba comune dove sarà praticamente impossibile recuperarne i resti.
Accade spesso anche negli altri cimiteri cittadini dove la “comunicazione” della scadenza della sepoltura viene data esclusivamente con un cartellino apposto sulla lapide e che, in genere, resta sul posto per qualche mese – sempre che le intemperie o qualche balordo non lo disperdano facendolo sparire.
Nessuna comunicazione viene inviata al domicilio dei parenti e, nel caso di mancata risposta, si da per avvenuta la comunicazione e si procede alla estumulazione e al trasferimento di bara e defunto.
Una circostanza tutt’altro che rara, sia per il costo esorbitante della sepoltura- un loculo ventennale può costare sino a seimila euro – e sia perché i cimiteri non sono più frequentati come un tempo e spesso le famiglie non si recano in visita ai propri cari per periodi anche piuttosto lunghi, specialmente in tempo di covid.
Accade poi che le famiglie si trasferiscono, i parenti invecchiano e le visite al cimitero si fanno sempre più rarefatte. Non certo una mancanza di rispetto ma, piuttosto, un adeguarsi alla trasformazione delle vite di tutti i giorni.
Per questo motivo, in tempi nei quali i computer sono in grado di fornire indicazioni precise su parentele, stati di famiglia, residenze e identità, appare incredibile che la comunicazione di una cosa così delicata come la rimozione di una salma da una sepoltura possa essere affidata ad un semplice cartellino incollato sulla lapide.
Abbiamo Pec, Spid per comunicare e per essere contattati con gli uffici pubblici e le amministrazioni comunali (cui fanno capo i Cimiteri) dispongono di ogni informazione necessaria a individuare eredi, congiunti e familiari di ogni singolo defunto. Dovrebbe essere doveroso – e segno di rispetto – comunicare la circostanza in modo adeguato ai tempi correnti.