Genova– E’ stata inaugurata a Villa Croce, la mostra Israel landscape che si potrà visitare fino al 30 giugno, curata da Ermanno Tedeschi e da Vera Pilpoul che racconta per la prima volta la Fiera Arte in Nuvola di Roma in cui Israele era il protagonista.
Una mostra che racconta le bellezze del paesaggio attraverso le opere degli artisti, in collaborazione con la responsabile dell’ufficio cultura dell’Ambasciata d’Israele in Italia, Maya Katzir.
L’incontro perfetto tra il Medio Oriente e l’Occidente, in cui il passato e il presente si mischiano per rappresentare lo stile e i costumi del popolo israeliano, dalle abitudini alla storia che costituiscono il centro nevralgico dell’arte locale. Sono presenti nella mostra non solo artisti nati in Israele, ma anche provenienti da diverse parti del mondo ed emigrati in questo luogo, che costituisce un importante centro di associazione e incontro.
Alcuni artisti hanno rappresentato uno spazio per lo più fisico, come i bellissimi paesaggi sfumati di Eti Yacoby e Zavi Apfelbaum (nate in Israele), un tipo di pittura semplice caratterizzata da elementi di candore di Shai Azoulay (nato in Israele), Arie Berkowitz (nato in Romania) e Rona Boyarski. Vi sono anche le fotografie di Diane Henin Safra (nata in Italia), Yair Barak (nato in Israele) e Sergio Antonino (nato in Italia) o le vedute cittadine di Michal Servaggio Illan (nata in Israele), Anna Lukashevsky (nata in Lituania), Assaf Gam Hacohen (nato in Israele), Ami Shinar (nato in Israele) e Boaz Non (nato in Israele), la natura urbana di Suly Bornstein Wol (nata in Brasile), le tipiche strade di Chana Goldberg (nata in Israele) o la tradizione dei tappeti di Fatma Shanan (nata in Israele da famiglia drusa).
Altri artisti hanno dato una loro visione onirica di Israele, come la manipolazione fotografica di Aver Bar Hama (nato in Marocco). Mentre altri artisti hanno preferito uno stile antropico, con leggiadre fotografie di Avivit Segal (nata in Israele), o le scene di Zoya Cherkassky-Nnadi (nata in Ucraina) e tanti altri artisti che dalla pittura alla fotografia, alla scultura al ricamo, dal disegno alla videoarte hanno raccontato Israele.