Genova – Trasferimenti di denaro nell’ambito di normali attività di investimento finanziario o preciso disegno per sfuggire ai possibili risarcimenti delle vittime e dei danneggiati dal crollo del Ponte Morandi? L’ultimo scandalo su cui indagherebbe la Procura di Genova secondo quanto anticipato da Il Fatto Quotidiano potrebbe essere quello di un tentativo di far migrare all’estero ingenti somme di denaro per sfuggire alla Giustizia italiana e all’obbligo di risarcimento in caso di condanna per il crollo del ponte Morandi che, il 14 agosto 2018 uccise 43 persone e fece danno per centinaia di milioni di euro alla città.
A tentare gli spostamenti “sospetti” gli ex vertici delle Autostrade attraverso conti bancari in Lussemburgo ed altri paradisi fiscali.
Operazioni legali ma che potrebbero nascondere una volontà di sottrarre risorse nel caso la Giustizia italiana condannasse le persone al pagamento dei danni per vittime e genovesi tutti.
Ora le operazioni – segnalate dalle stesse Banche che li stanno eseguendo, verranno esaminate attentamente e verrà controllato che le somme siano nella disponibilità della Giustizia italiana nel caso di condanne.
Giustizia che, tra le sue “armi” ha anche la confisca precauzionale dei Beni nella disponibilità degli indagati. Strumento che, al momento, non è stato utilizzato.