Genova – Un dolore che si rinnova e il rammarico per l’esito di una indagine che ha messo in rilievo quelle che appaiono come gravi inadempienze di Autostrade per l’Italia e la sua ex controllata Spea, incaricata delle verifiche e delle manutenzioni. E’ la reazione dei parenti delle 43 vittime del crollo del Ponte Morandi di fronte al nuovo patteggiamento che il Tribunale di Genova ha accolto per la vicenda dei pannelli fonoassorbenti difettosi e i crolli avvenuti in alcune gallerie.
Il Comitato Ricordo Vittime affida ad una nota il commento di quanto avvenuto
“Oggi – scrive Egle Possetti, portavoce del Comitato – ancora una volta le due società, già imputate nel Processo per il crollo del Ponte Morandi arrivano al patteggiamento su un’altra vicenda processuale relativa ai falsi report nei viadotti, le barriere. L’unica nota positiva è che le società certificano nuovamente la loro gravissima inadempienza.
Tutto il resto è desolante, fuori dal processo solo con pochi spiccioli di penale, questa volta avremmo sperato in un epilogo diverso, magari in un finale interdittivo per questi soggetti che hanno operato barbaramente senza alcun rispetto della sicurezza per anni ed anni; invece risparmieranno anche anni di consulenze legali”.
“Ora – scrive ancora Possetti – è necessario che il processo principale vada avanti spedito, che sia rispettata la tabella di marcia definita, nessuno pensi di raccontare ancora favole, siamo stufi di “vizi occulti” e di panzane, tanto stufi. E’ ora di dare risposta alle nostre famiglie, è ora di fare pulizia, è ora di dare un volto a chi ha permesso l’omicidio dei nostri cari. Non ci fermeremo comunque qui, deve essere fatta piena luce anche sui meccanismi che hanno consentito tutto questo”.