Borzonasca (Genova) – Sette cavalli selvaggi della Val d’Aveto catturati e rinchiusi in un recinto senza alcuna comunicazione pubblica e con destino “sconosciuto”. E’ allarme tra gli ambientalisti per la sorte di un gruppo di cavalli selvaggi che sarebbe stato catturato da sconosciuti e rinchiuso da giorni in un recinto di cui non si conosce la proprietà e neppure la destinazione degli animali.
Il tam-tam degli amanti della Natura sta facendo scattare una mobilitazione per cercare cdi capire chi siano le persone che hanno deciso di catturare gli animali, abituati a vivere liberi e in ambienti sconfinati e sembra li abbia rinchiusi da qualche giorno in un recinto costruito con griglie metalliche di fortuna.
Gli ambientalisti si domandano a quale scopo sia stata fatta la cattura, chi la ha auorizzata ma, soprattutto, che fine faranno i cavalli chiusi nel recinto e che soffrono visibilmente per la detenzione cui non sono abituati.
Nelle prossime ore gruppi di ambientalisti raggiungeranno la zona e alcune associazioni invitano chi abbia a cuore le sorti degli animali a partecipare al presidio e a condividere la notizia nella speranza che del caso si occupino le forze dell’ordine preposte alla vigilanza e alla protezione dei cavalli che, essendo liberi e senza proprietario, sono un Bene dello Stato.
Nel frattempo gli Ambientalisti chiedono ai responsabili della cattura, se autorizzati dalle Istituzioni o essi stessi appartenenti ad enti ed uffici pubblici, di informare pubblicamente la popolazione di quanto sta avvenendo e di fornire indicazioni precise sulle operazioni in atto e sulla destinazione degli animali.
Sul “caso” si è pronunciata anche l’associazione Meta Parma che scrive:
È di nuovo emergenza per chi ha a cuore la vita degli animali e dell’ambiente. Dopo i cinghiali, ora è la volta dei cavalli. La popolazione protetta di cavalli selvaggi dell’Aveto è di nuovo a rischio, sette di loro sono stati catturati e rinchiusi in un recinto, probabilmente a rischio mattatoio, come accaduto già in passato.
Le associazioni animaliste e i volontari del luogo hanno trovato sette cavalli selvaggi dell’Aveto rinchiusi in un recinto, dopo essere stati catturati dai loro pascoli in altura e caricati su un camion, privati della loro libertà e della dignità, senza il minimo rispetto del benessere animale, pronti per essere deportati. La destinazione non è nota, ma probabilmente rischiano di essere venduti al mercato della carne, un rischio che hanno corso già in passato.
I cavalli, dopo alcuni giorni di prigionia, mostrano segni di sofferenza e tra di loro anche una giumenta gravida, denominata Sole dai volontari durante i censimenti degli ultimi anni. Sole è cieca da un occhio, è gravida, e questi cavalli sono monitorati e amati dai volontari del luogo, oltre a essere una popolazione protetta.
Meta Parma lancia l’appello :”Salviamo i cavalli dell’Aveto Abbiamo letto il comunicato delle associazioni animaliste del luogo, e invitiamo tutti a dare una mano per salvare questi cavalli che rappresentano un pezzo di storia dell’Italia. Ormai è emergenza ovunque, nessuna specie animale è più al sicuro, ora purtroppo è la volta dei cavalli dell’Aveto, animali meravigliosi che erano liberi e ora rischiano la vita, catturati e rinchiusi in un recinto. È inaccettabile, questi animali vanno liberati immediatamente!”
I cavalli selvaggi dell’Aveto sono da anni ormai una splendida realtà della Liguria, sono una popolazione protetta e la loro stessa presenza è fondamentale per preservare il nostro ecosistema troppe volte a rischio. Il territorio protetto dove vivono questi equini, interessa tre distinte vallate: la val d’Aveto, la val Graveglia e la valle Sturla. I cavalli dell’Aveto discendono dagli equini domestici che hanno lavorato nelle vallate per molti anni, anche se gli animali non sono certo nati per lavorare. Da quando il loro ultimo proprietario è morto, oltre 20/25 anni fa, questi cavalli sono rimasti allo stato brado e si sono guadagnati la meritata libertà, adattandosi perfettamente al territorio che li ospitava e riproducendosi liberamente senza alcun contatto con l’uomo. L’etologia e l’ecologia di questi branchi sono paragonabili a quelli dei cavalli selvaggi americani o della Mongolia e rappresentano in Italia un’unicità e una risorsa naturalistica preziosa sia per lo studio in natura sia per il rapporto con l’ambiente e la conservazione dell’habitat. Ora sono a rischio, di nuovo, come accaduto già in passato. Sta succedendo ancora: i meravigliosi cavalli selvaggi dell’Aveto, un pezzo di storia della nostra Italia, rischiano di sparire.
Anche l’associazione Animalisti Italiani interviene sull’emergenza:
“Questa mattina sono stati trovati 7 cavalli selvaggi dell’Aveto rinchiusi in un recinto dopo essere stati sradicati dai loro pascoli in altura e caricati su un camion, privati
della loro libertà e della dignità, senza il minimo rispetto del benessere animale, pronti per essere deportati. La destinazione non ci è nota, ma sicuramente avrà
connotati di sfruttamento e lucro per qualcuno.
Dal sopralluogo degli animalisti effettuato oggi sul luogo è stato appurato che i cavalli, dopo alcuni giorni di prigionia, mostrano segni di sofferenza e non hanno nutrimento, poiché l’erba è finita.
Ci domandiamo come possa l’autorità competente, garante del benessere animale, accettare che i cavalli si trovino in queste condizioni e che una giumenta
gravida (denominata Sole durante i censimenti degli ultimi anni), cieca da un occhio possa essere trasportata su un camion all’ammasso tra un calcio e l’altro dei suoi
compagni di sventura.
Non sapremo mai quanti arriveranno vivi a destinazione, come è già successo in passato.
La misura è colma, i cavalli devono essere difesi dalle azioni arbitrarie delle stesse istituzioni che ne sono responsabili. E in questo difficile compito c’è bisogno della forza dell’opinione pubblica, di tutti coloro che hanno a cuore i cavalli e la loro libertà”.