Ventimiglia (Imperia) – Controlli “allentati”, rispetto a quelli del fine settimana, al confine tra Italia e Francia e sembrano distendersi i rapporti molto tesi nei giorni scorsi.
Questa mattina i controlli ci sono e sono una decina i gendarmi francesi che fermano soprattutto furgoni e camion mentre sembrano passare più agevolmente i veicoli privati.
Potrebbe aver avuto un peso il dialogo tra i rappresentanti dei lavoratori “transfrontalieri”, che lavorano da una parte e l’altra del confine italo-francese, con i rappresentanti locali della Gendarmerie francese.
Un dialogo improntato alla collaborazione visto che, secondo i dati ufficiali, sono almeno 7.000 i lavoratori che ogni giorno attraversano il confine, da una parte all’altra, per andare a lavorare e per tornare a casa la sera.
Un flusso consistente che avrebbe subito un pesante disagio dal mantenimento del regime “ristretto” dei controlli.
Ufficialmente la Gendarmerie francese garantisce il blocco dei clandestini che cercano di passare il confine, in attuazione del Trattato di Dublino, sottoscritto anche dall’Italia.
In molti, però, hanno osservato che i controlli sono stati rafforzati dopo il contrasto nato tra il Governo italiano e quello francese a proposito degli sbarchi dalle navi delle Ong e per la ridistribuzione dei richiedenti asilo.
Al momento la Francia segue alla lettera quanto previsto nel trattato di Dublino che prevede che i Migranti debbano attendere nel primo paese di ingresso in Europa, la valutazione del loro status di rifugiati.
Le persone respinte al confine, insomma, non potrebbero passare a norma del Trattato sempre controfirmato e dunque accettato dall’Italia nelle sue numerose “varianti”.
L’Italia, invece, recrimina sul fatto che l’accordo per la ridistribuzione dei Migranti sbarcati abbia visto solo qualche centinaio di casi trattati a fronte degli 8.000 previsti per la sola Francia.
Un braccio di ferro nel quale restano intrappolati, spesso perdendo la vita nel tentativo di cercare una vita migliore, anche bambini e ragazzini.