Genova – Rinnovamento integrale del verde in 8 strade della città. L’annuncio del Comune, per tramite della controllata Aster sta scatenando la mobilitazione degli ambientalisti che, dietro le parole leggono il taglio indiscriminato di alberi anche secolari e apparentemente sani.
La furia distruttrice delle motoseghe si dovrebbe abbattere presto in corso Magenta, nel quartiere di Castelletto, nella splendida via alberata di via G.B. D’Albertis a San Fruttuoso, in via Vespucci, piazza Bonavino e viale Modugno a Pegli, in via Croce Rosa a Rivarolo, in piazza Bignami a Pra’ e sul lato sud di via Corsica, nella zona Carignano.
L’annuncio choc sta mobilitando il mondo dell’ambientalismo militante e dopo le verifiche del caso, qualora davvero il Comune intendesse abbattere integralmente (tutti) gli alberi, scatterebbe la rivolta pacifica ma determinata a salvare decine, forse centinaia di alberi che, secondo la protesta degli ambientalisti, hanno la sola colpa di crescere e fare foglie.
“Il Comune afferma che le piante siano malate e pericolose – denunciano gli ambientalisti – ma non viene portata alcuna dimostrazione a riguardo. Noi temiamo invece che gli alberi diano “fastidio” perché vanno potati e occorre pulire le foglie che cadono ogni autunno. Più che le malattie, temiamo il taglio dei costi”.
Insieme agli ambientalisti, votati per tradizione alla salvaguardia della Natura e delle piante, sul sentiero di guerra potrebbero scendere anche i residenti delle vie interessate.
Il taglio indiscriminato di tutte le piante, infatti, avrebbe un impatto considerevole sul panorama e sul valore stesso delle abitazioni.
Specie se, al posto delle attuali piante, venissero messe a dimora essenze (alberi) a lenta crescita e non in linea con l’estetica tradizionale cittadina che invece prevede alberi ad alto fusto, pini silvestri ed essenze di ben altro “impatto” paesaggistico.
I Cittadini chiedono da tempo che prima di ogni taglio vengano diffuse le motivazioni e mostrati gli esami tecnici effettuati, dando a tutti un congruo periodo di tempo per esaminare i dati e proporre eventuali contro-perizie di professionisti accreditati.
“La democrazia – spiegano gli ambientalisti – prevede un confronto tra Amministratori e amministrati e una totale trasparenza sulle decisioni prese. Ci mettano in grado di capire le scelte, ci dimostrino con evidenze ciò che affermano e ci lascino il tempo di chiedere a professionisti accreditati ad esempio presso il Tribunale di Genova, di effettuare contro perizie sullo stato di salute degli alberi. Diversamente non lasceremo tagliare nemmeno un albero e la lotta sarà durissima”.